TENNIS – DI ELISA PIVA – Nuove sconvolgenti “rivelazioni” sul rapporto tra Nole Djokovic e Roger Federer: indovinate… Non sono amici, anzi mal si sopportano! La grande verità arriva niente meno che da Boris Becker, da un anno e mezzo advisor del serbo.
Sembra solo la volontà di mettere un po’ di pepe in una generazione di tennisti “politicamente corretti”. Una condotta che, a dire dell’ex campione tedesco, ha fatto perdere un po’ di appeal alle rivalità contemporanee.
Dichiarazioni disinteressate? Forse non proprio, perché, guarda caso, sta per uscire una sua autobiografia. La seconda nel giro di pochi anni. E come buona autobiografia che si rispetti, non può che essere preceduta da una “bomba”. Anche se in molti casi, e questo ne è un esempio, è un po’ il “segreto di Pulcinella”.
Non è un mistero infatti che Federer non faccia “comunella” con il serbo. Tutti ricordano quello stizzito ammonimento al suo clan durante una finale di Montecarlo. E come dimenticarsi quel “per me sei il migliore di sempre” rivolto ad un Nadal appena battuto ad Indian Wells 2011, velata stoccata a Roger (non presente) poi parzialmente ritrattata. Giusto per citare due episodi.
Ma torniamo alle anticipazioni che fanno clamore. Dalla prima (intitolata “The Player”) eravamo venuti a conoscenza della paternità fuori dal matrimonio, della figlia Anna concepita in uno sgabuzzino delle scope la notte della sua ultima apparizione a Wimbledon.
Da questa, “Wimbledon: la mia vita e la mia carriera all’Al England Club”, apprenderemo invece che Roger Federer non è così simpatico e “perfetto” come appare e che lui e Djokovic mantengono solo buoni rapporti di circostanza davanti alle telecamere. «Federer è uno degli atleti più pagati al mondo perché piace a tutti. Ma penso non sia possibile piacere a tutti, lui fa i soldi grazie alla sua immagine, ma forse ne farebbe di meno se mostrasse le sue vere emozioni?». Insomma, gli ha velatamente dato del costruito. E conoscendo la mole di tifosi dello svizzero sparsi in tutto il Mondo, una massiva reazione è assicurata.
Ma non è tutto. Secondo Becker i giocatori si sarebbero appiattiti, forzati ad essere educati perché frenati dal timore di essere sorpresi da un qualche microfono a dire parolacce e beccarsi così una multa. «Quando la gente mi dice che il tennis ora è più noioso di quando giocavo io, perché mancano di personalità – riferisce il tedesco – io rispondo che abbiamo giocatori di grande personalità, ma che hanno paura di mostrarla». Insomma, ricapitolando il Boris-pensiero, il tennis attuale sarebbe più noioso non perché mancano varietà e contrasti di stile di gioco, ma perché i tennisti sono più educati e forse rispettosi.
Becker, come detto, non è certo il solo che fa trapelare anticipazioni succulente prima dell’uscita di una pubblicazione che lo riguarda. E’ la prassi, è strategia di marketing, non c’è niente di male. Certo, in un’autobiografia di tennisti si presume si discuta di tennis e si rivelino curiosi retroscena di tornei e match. Ma si sa, il gossip tira di più. Per lanciare il successo di “Open”, Agassi rivelò al mondo di aver giocato col parrucchino, di aver odiato il tennis e che Sampras era tirchio (almeno i due avevano già smesso di giocare, c’era proprio bisogno di buttare benzina sul fuoco Boris?). Bèh, anche in questo caso che i due non fossero amiconi non era un segreto. Appunto. Morale? Forse bisognerebbe dare a queste “bombe” il giusto peso.
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