TENNIS – Di Diego Barbiani
MADRID. La follia di un attimo che compromette tutto quanto si era costruito per due ore e mezza. Scene che nella Wta non sono neppure così remote, ma vederlo da una grande giocatrice come Victoria Azarenka lascia comunque di stucco.
Serena Williams si salva, alza il pugno al cielo e ringrazia chiunque abbia speso una preghiera per lei quando si è trovata a fronteggiare tre match point consecutivi. 7-6(5) 3-6 7-6(1) il punteggio finale di una partita bella, a tratti bellissima, merito di una bielorussa che dal primo punto ha avuto uno spirito combattivo forse inatteso, ma fino alla fine ha tenuto in scacco la n.1 del mondo e forse avrebbe meritato maggiore fortuna nei momenti decisivi.
Bisogna partire infatti da lì per cercare di analizzare cosa sia passato per la testa della bielorussa, ritrovatasi avanti 6-5 e 40-0 con il servizio a disposizione. Sono arrivate due violentissime risposte dell’americana, in due delle pochissime occasioni in cui ha veramente preso in mano il gioco. Dal 40-30 il balck-out. Una prima di servizio nei pressi della riga laterale, il giudice di linea che non chiama immediatamente l’ ‘out’ e dentro di sé deve aver staccato mentalmente, convinta di aver portato a termine il suo capolavoro e ritrovato la vittoria contro un calibro da 90 dopo tantissimo tempo. Ed invece la palla era fuori, tutto da rifare. Primo doppio fallo. Di nuovo non entra la prima e la seconda a stento arriva al nastro. Secondo doppio fallo. Di nuovo niente prima in campo, Serena già dentro al rettangolo di gioco pronta ad attaccare. Doveva rischiare ancora, come aveva fatto per tutti i punti in precedenza. Ha preso l’ennesimo rischio della sua partita ma la palla è volata via. Terzo doppio fallo. Sei pari, tie-break, ma mentalmente era già ko tecnico.
Si è tirata su così Serena, costretta per tutto il tempo a faticare contro un’Azarenka a tratti davvero emozionante. Splendido l’atteggiamento della ex n.1 del mondo, entrata in campo con la consapevolezza di aver rimediato appena quattro game negli unici due precedenti sulla terra ma decisa a mettere in atto una partita tutta all’attacco, forzando tutti i colpi fin dal servizio nel tentativo di costruirsi le proprie opportunità sapendo che, contro un’avversaria come la Williams, di occasioni ne avrebbe viste davvero poche. Nemmeno quando era avanti 5-1 al tie-break del primo set ha cercato una tattica diversa, ma lì è stata l’americana a risalire passo dopo passo ed a meritarsi il parziale.
Dal secondo set in poi, però, vedere Azarenka che non risparmiava nulla riportava alla mente quelle che erano state le loro grandi battaglie come le due finali di New York del 2012 e del 2013. Partite decise da situazioni, da momenti, proprio come oggi. E’ stata la più bella partita della bielorussa da quando è rientrata a pieno nel circuito, eppure è uscita dal campo sconfitta e con il peso di tre match point consecutivi mancati, volati via come il sorriso sul suo volto dopo aver sentito il giudice di linea chiamare in ritardo quel servizio sul 40-30. Alle volte si potrebbe dire che il bello del tennis è anche questo, che non è finita fin quando non si è a rete a stringere la mano all’avversario. E chissà per quanto tempo, quei tre match point e quei tre doppi falli le rovineranno il sonno.
Le dichiarazioni delle due giocatrici dopo il match:
Williams: “E’ stato un match interessante, incerto fino all’ultimo, entrambe potevamo vincerlo e non so come ho fatto a farcela alla fine. I match point? Quando ti ritrovi in quella situazione non hai nulla da perdere, cerchi solo di giocare sperando di finire nel modo migliore possibile. Non ricordo se mi ero già trovata in una situazione simile, ricordo di essermi trovata sotto 40-15 con due match point da fronteggiare. Azarenka sta tornando sui suoi livelli, è veramente bello vedere una campionessa Slam giocare così bene. Adesso parlerò con il mio coach in modo da prepararmi al meglio per il prossimo match”.
Azarenka: “Penso che sia stato un grande match, l’unica cosa negativa di oggi purtroppo è il risultato: ho giocato ad alti livelli, ho lottato su ogni punto, ci sono molte indicazioni positive in questa partita. Sui match point non penso di essere stata sopraffatta dall’emozione, anzi devo cercare nuovamente di essere più spesso in queste situazioni, era da tanto tempo che non giocavo contro Serena”.
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