TENNIS – «Il 2015 è un anno perso, stiamo già pensando al 2016». Così si è espresso Sam Sumyk, da febbraio a fianco di Eugenie Bouchard, ai microfoni di Eurosport durante un’intervista realizzata da Barbara Schett. Frase che stona parecchio con il periodo di fuoco che attende la canadese, lo scorso anno protagonista tra metà maggio e metà luglio dei due mesi più intensi della sua giovane carriera dove ha ottenuto non solo il primo titolo Wta a Norimberga ma anche la semifinale al Roland Garros (bissando quella già raggiunta in Australia ad inizio anno) e la finale a Wimbledon. Bouchard, in un momento di forti difficoltà con solo una vittoria nelle ultime otto uscite ed il disastroso finale del match di Roma contro Carla Suarez Navarro, vede vacillare la sua posizione tra le prime dieci del mondo e non è detto che questo ragionamento da parte del suo coach sia un modo per toglierle pressione dalle spalle e lasciarla libera di dare il massimo in campo. «Voglio lavorare con calma su alcuni aspetti per permetterle così di tornare a vincere già dal prossimo anno» ha dichiarato ancora Sumyk, che per cinque lunghi anni è stato coach di Victoria Azarenka ed ha trascinato la bielorussa a n.1 del mondo ed a vincitrice di due Australian Open prima che gli infortuni la rallentassero.
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