TENNIS – Di Giancarlo Di Leva
Pronostico rispettato anche a Roma: Novak Djokovic dopo aver tirato il fiato saltando Madrid, ha centrato il suo 4° Master 1000 stagionale su quattro a cui ha partecipato, superando nettamente Roger Federer che ringrazia l’amico Stan Wawrinka per avergli evitato la scomoda sfida in semifinale contro Rafael Nadal.
Per il n.2 del mondo si tratta della 41° finale in un Master 1000 (la seconda quest’anno dopo Indian Wells) eguagliando così il record di Nadal che a sua volta per la prima volta dal 2005 arriva a Parigi senza aver vinto tornei sulla terra rossa europea.
Con questo risultato il serbo ottiene un altro record: ha vinto infatti il 5° Master 1000 consecutivo cui ha partecipato (da Parigi Bercy 2014) migliorando la striscia precedente di quattro vittorie che gli apparteneva (Shanghai 2013 – Miami 2014) in coabitazione con Nadal (Madrid – Cincinnati 2013).
Il dominio dei Fab Four continua pertanto imperterrito come confermano i numeri che sono veramente impressionanti. Dal 2011 hanno vinto trentotto dei quarantuno Master 1000 che si sono disputati. Così distribuiti: 19 Djokovic, 9 Nadal, 6 Federer e 4 Murray. Le briciole lasciate sono state raccolte da Ferrer (Parigi Bercy 2012), e nel 2014 da Wawrinka (Montecarlo) e Tsonga (Toronto).
La finale tra Djokovic e Federer è la sesta in tornei Master 1000. Il record di head-to-head a livello di finali resta di Nadal e Djokovic che si sono incontrati ben 12 volte con un bilancio favorevole al serbo (7-5):
Djokovic ha avvicinato Nadal anche nella performance fin qui conseguita in carriera nei Master 1000:
Djokovic ha vinto a Roma per la 4° volta. Dal 1990 quando fu istituita la categoria dei Master 1000 restano 4 i plurivincitore nelle 26 edizioni disputate: Nadal resta leader indiscusso con le sue 7 vittorie.
Curiosità del torneo:
5- le volte (dal 1990) in cui sono giunte in finale le prime 2 teste di serie: è la prima volta quest’anno che ad imporsi è la tds n.1.
7 – le teste di serie tra le prime 8 giunte nei quarti. Manca solo Murray (n.3) ritiratosi anzitempo. E’ record assoluto del torneo nell’Era Open.
Il torneo femminile ha iscritto nell’albo d’oro il nome prestigioso della Sharapova che trionfa per la terza volta negli ultimi cinque anni e si ripropone come principale antagonista della Williams per il trono mondiale ,specie laddove riuscisse a ripetersi a Parigi dove è campionessa uscente. Nel complesso è stata una edizione condizionata dal ritiro di Serena Williams e dall’uscita anticipata di alcune delle campionesse più attese come Ana Ivanovic, Caroline Wozniacki, Petra Kvitova ma anche di Angelique Kerber e perché no Eugenie Bouchard e Lucie Safarova, senza con questo voler togliere i giusti meriti alla eroica Carla Suarez Navarro, giunta esausta al 3° set della finale dopo essere stata in campo nell’arco dei sei incontri disputati in settimana 12h46m (rispetto alle 8h28m della Sharapova). Best ranking per la tennista spagnola che sale all’8° posto.
L’approdo nei quarti di finale di ben tre tenniste provenienti dalle qualificazioni (Mc Hale,Dulgheru e Gavrilova ) non ha precedenti nell’Era Open, e con l’australiana (ancora segnata come russa perché in attesa che si completi l’iter per la cittadinanza ma da un paio d’anni residente a Melbourne) che è giunta addirittura in semifinale, fatto avvenuto l’ultima volta nel 2013, quando una certa Simona Halep approdò al penultimo atto dopo aver sconfitto una dietro l’altra Alice Balducci e Daniela Hantuchova nelle qualificazioni, Svetlana Kuznetsova, Agnieszka Radwanska, Roberta Vincit, Jelena Jankovic e perse solamente da Serena Williams.
2008 |
CORNET |
FRA |
FINALE |
34 |
|
2013 |
HALEP |
ROU |
SEMIF. |
64 |
|
1994 |
HABSUDOVA |
SVK |
SEMIF. |
108 |
|
2000 |
ZULUAGA |
COL |
SEMIF. |
71 |
|
2015 |
GAVRILOVA |
RUS |
SEMIF. |
78 |
|
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