TENNIS – ROLAND GARROS – DI FABRIZIO FIDECARO – Francesca Schiavone è assurta ormai da cinque anni al rango di più forte tennista italiana all time. Non deve più dimostrare nulla, eppure continua a mettersi in gioco, trovando a volte l’ispirazione per regalarsi, e regalarci, giornate come quella di oggi.
Un nuovo tassello della sua leggenda. Francesca Schiavone non ne avrebbe nemmeno più bisogno, già da cinque anni è assurta senza alcun dubbio al rango di più forte tennista italiana della storia. Eppure seguita a mettersi in gioco, a vivere e a faticare per provare queste emozioni. E non contano le tante sconfitte patite con avversarie che un tempo avrebbe tranquillamente messo sotto, le sette uscite di fila al debutto nelle prove dello Slam, le cinque eliminazioni consecutive al primo round nei tornei Wta tra marzo e la metà di maggio (serie interrotta dall’affermazione, la settimana scorsa, su Lauren Davis a Strasburgo). Non vogliono dire nulla, perché poi Francesca arriva a Parigi, teatro della sua più grande impresa e di un incredibile quasi-bis dodici mesi più tardi, e, superato un turno soffrendo con Qiang Wang, si erge a protagonista assoluta della giornata di giovedì, facendoci venire la pelle d’oca come ai bei tempi, o forse ancor di più.
Dinanzi a lei Svetlana Kuznetsova, che già dopo quel pazzesco 16-14 al terzo agli Australian Open del 2011, con sei matchpoint non sfruttati, vedeva apparire la sagoma dell’azzurra nei suoi incubi peggiori. La storia si è ripetuta sul campo 1 di Porte d’Auteuil, forse in maniera leggermente meno drammatica (stavolta una sola palla match annullata, ma in una maniera che non ammette repliche, con un fantastico rovescio vincente a tutto braccio), ma altrettanto emozionante. Un 67(11) 75 10-8 in tre ore e quarantanove minuti (55’ in meno rispetto all’epica sfida di Melbourne, tuttora record femminile assoluto per un Major nell’Era Open) che ha promosso la milanese al terzo turno del Roland Garros, gettando nello sconforto la povera Sveta, tornata di recente su buoni livelli, con la finale nel Premier Mandatory di Madrid e il rientro fra le top twenty (al n. 18). Tutto inutile di fronte alla Schiavone, eroina d’altri tempi, per stile e spirito, e novella Freddy Krueger nelle notti agitate della russa.
E potrebbe non essere finita qui, perché il tabellone si è sorprendentemente aperto di fronte a lei, ponendole, intanto, come prossima rivale la rumena Andreea Mitu, che ha estromesso la numero 12 del mondo Karolina Pliskova. Non sarà facile recuperare le energie, ma le motivazioni, quelle, non mancheranno di certo. «Adesso ogni match è una storia meravigliosa», ha spiegato Francesca, felice e ispirata. «Non conta dove sono, e neppure il punteggio. Tutto è un bonus per me ora. Ho raggiunto il terzo turno, e proverò ad andare avanti».
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