TENNIS – La sconfitta patita nel Roland Garros 2008 è stata del tutto vendicata. Quell’anno, agli ottavi, Carla Suarez Navarro superò Flavia Pennetta per 6-3 6-2, quest oggi la brindisina ha estromesso la testa di serie n.8 per 6-3 6-4.
Agli ottavi, di finale, ora, la attenderà l’altra spagnola Garbine Muguruza. La sfida, durata poco più di un’ora, è stata contraddistinta dall’elevato numero di break, dodici in diciannove turni di battuta. Pennetta ha quasi rischiato di mandare tutto all’aria quando, sul 6-3 3-1, ha lasciato alla spagnola i suoi primi due game al servizio ed ha ceduto il suo sul 3-2. Era cominciato ad affiorare un po’ di nervosismo, la prima non entrava, gli scambi si allungavano e Suarez Navarro aveva trovato le prime vere soluzioni di dritto della sua partita manovrando di più il gioco ed aprendosi diversi angoli. Poi un turno di battuta fondamentale, sotto 3-4, ha ridato calma e lucidità all’azzurra capace poi di chiudere al decimo gioco e tirare un discreto sospiro di sollievo: superata senza troppo affanno un’avversaria pericolosissima e senza spendere troppe energie in vista di una nuova partita complicata contro Muguruza, che qui a Parigi sta trovando un feeling ottimale coi campi.
«Ho giocato seguendo la mia tattica, tenendo in mano il gioco. Sono piuttosto soddisfatta di come è andata» ha esordito la brindisina in conferenza stampa. «Rispetto al 2008 era lei quella che aveva da perdere, è entrata in campo molto più tesa ed io l’ho subito aggredita continuando poi con la mia idea di gioco ed avendo un solo passaggio a vuoto sul 3-1 nel secondo set, quando ho calato l’intensità e lei è un po’ risalita». La prossima avversaria sarà Garbine Muguruza, lei «ha il gioco per fami male, ma io ho il gioco per farle male. Ci alleniamo tanto volte insieme, ci divertiamo tantissimo perché ci diamo tanto ritmo, ma domenica per me sarà complicata: lei spinge tanto, non avrò molto tempo per pensare e dovrò tenerla il più possibile lontana dalla linea di fondo». «Sai che oggi avevo un dritto simile a quello di Fognini e Bolelli? Era bello pesante, lo sentivo bene. Ho visto Simone dopo il match e gliel’ho detto, lui si è messo a ridere». I precedenti con Muguruza dicono 2-0 per la spagnola, «erano però due partite sul cemento, qui sarà un po’ diverso. Dovrò aggredirla il più possibile quando giocherà la seconda, perché sulla prima arrivano dei ‘comodini’ che fai fatica a gestire».
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