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Roland Garros, parola ai protagonisti – Nadal: "Contro Djokovic il quarto di finale piu' difficile della mia carriera". Djokovic: "So cosa devo fare per vincere"

TENNIS – ROLAND GARROS

Giorno dopo giorno raccoglieremo le dichiarazioni più particolari, curiose, interessanti dei tanti protagonisti del Roland Garros.

01/06/2015

Rafael Nadal sa che Djokovic, suo prossimo avversario, e’ l’ostacolo per lui piu’ temibile nella rincorsa al decimo titolo nello slam parigino: “E’ forse il quarto di finale piu’ duro nella mia carriera tennistica al Roland Garros ma appunto e’ solo un quarto di finale, non una finale – ha dichiarato il maiorchino dopo aver battuto Jack Sock – E’ Una grande differenza;chi vincera’ accedera’ alle semifinali. Anche se e’ un match speciale e’ sempre e solo un quarto di finale”.

Anche Novak Djokovic, dopo aver sconfitto Richard Gasquet, ha speso due parole sulla supersfida: “Ovviamente hai bisogno di un approccio mentale differente quando in un quarto di finale ti trovi davanti Nadal e non un altro giocatore. Comunque cerchero’ di passare questi due giorni con la mia solita routine. So cosa devo fare se voglio avere una chance di vittoria, anche se questo certamente non significa che vincero’ dato che il futuro non si puo’ prevedere”.

Roger Federer ha parlato della sua vittoria contro l’idolo di casa Monfils e del suo prossimo match contro il connazionale Stan Wawrinka: “Contro Gael ho dovuto giocare in maniera diversa rispetto ai tre match precedenti, dove ho dettato il gioco da fondocampo’ mentre con lui ho dovuto variare di piu’ giocando quasi in modo automatico. Un po’ ha fatto la differenza il fatto che lui non abbia servito benissimo; pero’ col diritto e’ sempre pericoloso ed e’ capace di rientrare in partita in qualsiasi momento. senza dimenticare che qui ha l’appoggio del pubblico. Per questo sono contento di aver giocato bene e aver passsato il turno. Contro Stan e’ sempre un match speciale, anche perche’ ci sara’ comunque uno svizzero in semifinale. Ovviamente spero di arrivarci io ma se ci riuscira’ Stan allora saro’ felice per lui”.

 

 

31/05/2015

Thomas Berdych non ha nascosto la sua delusione per la sconfitta ai quarti rimediata contro Tsonga: “Non era certo il momento in cui volevo uscire dal Roland Garros però è andata così e devo farmene una ragione. Lui ha giocato benissimo ma io ero molto distante dal mio miglior livello. Adesso devo guardare avanti e a tutto quello di buono realizzato in questi primi quattro mesi della stagione”.

Jo-Wilfried Tsonga dal canto suo è felice di aver raggiunto i quarti di finale dopo un periodo non facile: “A volte quando non riesci a giocare bene per qualche mese a causa di un infortunio è difficle acquisire fiducia. Ma io sono una persona positiva che si gode la vita e il tennis e questo mi permette di raggiungere certi risultati come sto facendo in questo Roland Garros. Oggi ho giocato bene e sono contento soprattutto per la reazione che ho avuto nel quarto set dopo aver perso il terzo. A volte sono preso dal gioco e non riesco a prendere le decisioni giuste nei momenti importanti della partita; per fortuna ciò non è accaduto in questo match”. Il tennista francese ha poi parlato del suo prossimo avversaio, Nishikori: “Kei è un gran giocatore che sa fare molte cose in campo. Mi ha battuto nelle nostre ultime due sfide, avrò l’opportunità di poter prendermi la rivincita”.

Kei Nishikori, che ha sconfitto Thomas Gabashvili, ha speso anche lui qualche parola sul match contro Tsonga: “Sarà un match divertente. Non ci sfidiamo da un po’, lui ha avuto un infortunio ma sta tornando a giocare molto bene. Ha un gran diritto e un ottimo servizio e non sarà facile. Io mi sento benissimo, sono orgoglioso di essere arrivato almeno tra i primi otto in un otrneo importante come questo, anche se spero che sia solo l’inizio del mio percorso”.

 

29-05-2015

Roger Federer dichiara, a proposito di giocare contro un proprio idolo come avvenuto per Damir Dzumhur: «Purtroppo non ho mai potuto giocare contro Boris Becker o Stefan Edberg, ma quando giocai contro Pete Sampras fu emozionante: a Wimbledon, sul centrale, giocavo contro un giocatore conosciuto ed ammirato in tv tante volte. In questi casi la domanda è: il tuo gioco riuscirà a creare problemi agli altri? Perché quasi ti sembra irreale, eppure è facile riuscire a giocare e vincere dei game contro chi credi che sia in realtà invincibile». A proposito invece di Martina Hingis, tornata a giocare a Parigi: «Lei ama il tennis, è bellissimo rivederla qui. In più è una vincente, mi piace vederla giocare».

Damir Dzumhur, invece: «Per me è stato bello ed un onore. Ero tutto emozionato prima di scendere in campo. Non ho sentito la pressione prima di scendere in campo, quindi alla fine è andata bene. E’ stato lui più forte, tutto qui. Oggi comunque è stata per me un’esperienza incredibile, ancora questa mattina quando sono sceso in campo per riscaldarmi non potevo credere che avrei giocato contro di lui. E’ stato come un sogno, poi appena sono entrato in campo sono riuscito a calmarmi ed a fare il mio gioco».

28-05-2015

Thanasi Kokkinakis rivela: «Parlo in greco, non quanto però i miei vorrebbero. Comunque capisco tutto, riesco a mettere insieme alcune frasi ma dopo un po’ faccio fatica, devo metterci dentro qualche parola in inglese per risolvermi la situazione. Mio padre è arrivato in Australia quando aveva 5 anni ed io sono nato poi ad Adelaide».

Andy Murray a proposito del time violation inflittogli per due volte: «E’ giusto che l’arbitro lo dia , se ho perso troppo tempo. E’ una regola, deve essere applicata. Ogni tanto fa bene, perché ti fa capire se stai andando troppo lentamente, se stai prendendo tempo, e ti aiuta a muoverti. Da fuori forse sembra che sia chiaro quanto tempo perdiamo, invece non è così. Magari l’asciugamano un secondo dopo, la pallina un secondo dopo. La seconda volta no, ero in tempo, lì secondo me ha sbagliato».

27-05-2015

Stan Wawrinka , dopo aver battuto Dusan Lajovic, ha dato la sua opinione riguardo al caso Nadal-Bernardes ammettendo di aver chiesto anche lui in passato di non essere arbitrato da un giudice di sedia a lui sgradito: “Anch’io una volta ho sollecitato per non venire arbitrato da un certo giudice di sedia con cui avevo problemi sportivi. Questo tipo di sollecitudini a mio parere devono essere accettate dall’Atp solo se gli arbitri commettono molti errori, altrimenti no. Ora, io non capisco molto le motivazioni di Rafa. Secondo quello che ho letto negli articoli si tratterebbe del fatto che Bernardes sia stato  molto severo con la regola dei 25 secondi tra una battuta e l’altra. Io con il rispetto di questa regola sarei molto rigoroso. Molti arbitri non lo fanno con i giocatori migliori perché sanno che se quest’ultimi si lamentano poi hanno problemi ad arbitrare le fasi finali dei grandi tornei. I giudici di sedia non sono così severi e restrittivi sul campo centrale così come lo sono invece sul campo 17”.

Anche il connazionale Roger Federer si è espresso sulla suddetta questione: “E’ come n
ella vita normale: ci sono persone con cui andiamo d’accordo e altre con cui non ci si trova bene. Forse per l’Atp non è un grande problema dato che ci sono molti arbitri. Personalmente cerco di concentrarmi sul mio gioco e non sul giudice di sedia. Nadal come me ha giocato tantissime partite e chiaramente uno si trova meglio con certi arbitri piuttosto che con altri, i quali così come noi giocatori a volte fanno più errori in alcune partite. Però se ogni tennista chiedesse di non voler venire più arbitrato da un giudice di sedia che non gli va bene, sarebbe tutto molto più complicato”. Riguardo alle parole del connazionale Wawrinka, il quale ha dichiarato che i giudici di sedia di solito trattano meglio i tennisti di vertice proprio per paura di non poter poi arbitrare i match importanti: “Io non chiedo di venire trattato in modo speciale. Tutti quanti dobbiamo essere trattati allo stesso modo. I giudici di sedia sanno come maneggiare certe situazioni. Nei campi più piccoli alcuni arbitri possono essere più rigorosi mentre nei grandi stadi il match di solito si svolge in modo più scorrevole. Credo che Stan volesse dire questo”.

Damir Dzhumur, prossimo avversario di Roger Federer, lo presenta così: «E’ qualcuno  che probabilmente è il migliore di sempre in questo sport. Non potete immaginare quanto sia onorato di giocare contro di lui. Questo è probabilmente il sogno di ogni giocatore». Dopo aver sentito che Roger stesso si diceva contento di sfidare un giocatore da uno stato ‘nuovo’ come la Bosnia risponde: «Sono davvero felice di questo e di quello che faccio con la bandiera del mio paese. E’ stata difficilissima emergere ed essere in topo-100 ed è dura sapere che a nessuno, comunque, interessa troppo di questo sport da noi. Per questo tanti campioni slavi vengono da altri paesi, come Marin Cilic ed Ivan Dodig sono nati in Bosnia ma giocano per la Croazia. Sfortunatamente dietro di me non c’è nessuno. Spero tanto che possa arrivare qualcuno».

A Kimiko Date Krumm viene chiesto di Gabriela Sabatini, in relazione anche al fatto che una volta Gabriela avrebbe acceso la tv e visto la giapponese giocare esclamando ‘è ancora nel tour!’: «E’ da tantissimo che non la vedo! Ricordate (ai giornalisti, ndr) dove ero quando la vidi l’ultima?». Si è sentita rispondere New York: «1996?». Dopo. «Ah sì, però non giocavo… Non so più tanto di lei, mi manca molto perché giocavamo spesso insieme. Comunque qui tutti credono che io sia pazza perché gioco ancora (ride, ndr)».

Steve Johnson, a proposito di un episodio avvenuto con Stakhovsky a fine match: «Niente di che. Stavamo indicando un segno sul 6-5 lui e 40-15 con il mio servizio. Per me era out, per l’arbitro buona. A fine match gli ho detto che avrei potuto tirare fuori il cellualre e fare come aveva fatto lui due anni fa, lui mi ha detto che è stato un errore da duemila dollari».

26-05-2015

Rafael Nadal, interpellato a proposito della vicenda con Bernardes: «Ho parlato coi vertici dell’Atp e gli ho chiesto di scegliere altri arbitri. Non ho nulla contro di lui a livello personale, anzi provo molto rispetto, ma ho preferito evitare possibili tensioni future». Non c’è nulla di clamoroso, visto che non sarebbe il primo caso e l’Atp stessa è gestita (anche) dai giocatori. «Ho pensato che fosse meglio per entrambi. In futuro torneremo in campo insieme, ma ora va bene avere una pausa. Serve ad entrambi».

Kristina Mladenovic, a proposito del non avere un coach: «C’è stato un periodo in cui ero 36 del mondo. Bene, ma non sapevo che cosa fare, come lavorare, come gestirmi. Ho provato a scegliere persone giuste per me ma non ha funzionato. Da febbraio ho deciso di riprendermi una pausa. Penso ora di conoscere meglio me stessa di quando ero più giovane». Poi una riflessione sul rientro di Bouchard da 0-5 a 4-5 nel secondo set: «Fossi stata preoccupata di vincere non avrei combinato nulla. Non c’entra qui la paura, siamo tutti esseri umani. Stai per chiudere una partita così importante per te su un campo così importante per te, non è facile. Stavo perdendo il mio piano di gioco, poi per fortuna l’ho ritrovato proprio sul 5-4».

Eugenie Bouchard sul match odierno: «Boh, cioè, non so proprio cosa dire. E’ stato un po’ come mi sono sentita sempre ultimamente in campo, cioè di non essere me stessa».

Andrea Petkovic, su cosa ha fatto per rilassarsi dopo l’ultimo ritiro e cercare di riprendersi in vista del Roland Garros dove difende una semifinale: «Sono arrivata qui martedì, due giorni di stop e poi ho ricominciato giovedì. Quel giorno mi sono allenata per 20 minuti ma andò troppo male, ho rinunciato da quanto ero arrabbiata, già venerdì andava meglio. Devo tenermi alla larga dalla bellezza di Parigi e dai suoi musei, devo tenere a riposo la mia gamba il più possibile».

25-05-2015

Fabio Fognini divertito dalla domanda di un giornalista: «Scusa, sei sorpreso perché mi vedi tranquillo? Perché? No, sono felice ma non ‘excited’ come dici tu. Sono contento di aver passato il primo turno, ma ora ce ne sono altri.»

Aljaz Bedene è diventato da poco un cittadino britannico. Nonostante questo non gli verrà assegnata la wild-card per il torneo del Queen’s e lui ha così deciso di andare a Liverpool a giocare qualche match di esibizione. «La LTA non mi darà la wild-card, ma nessun problema. Daranno la priorità a chi prende parte al team di Coppa Daivs. Le wild-card verranno annunciate prima del mio incontro con la LTA, quindi non posso pretendere favori».

David Goffin è entusiasta del pubblico: «Ho giocato sul campo 2 oggi, è stato bellissimo. Campo perfetto, tantissimo pubblico a supportarmi. Sono davvero contento e felice. Oltretutto accanto al campo dove ero, sul campo 3, c’era tanta gente che mi supportava. Era davvero bello, divertente».

Virgine Razzano, che per due volte contro la paraguaiana Veronica Cepede Royg ha servito da sotto: «A me piace fare così, piace sorprendere l’avversaria con qualcosa di mai visto. Allora mi sono inventata questi due servizi, ma uno (quello sul match point, ndr) è andato malissimo».

Benoit Paire, a proposito del prossimo turno contro Fabio Fognini: «E’ divertente, ho tantissimo rispetto per lui. Adoro vederlo gioca, vado a vederlo ogni volta che ne ho l’occasione. Ora però voglio vincere io, sperando di recuperare da questo match di cinque set (vinto contro Gastao Elias, ndr)».

24-05-2015

Roger Federer contro Wimbledon? No, e sarebbe difficile credere al contrario visto lo splendido rapporto che lega da tanti anni lo svizzero al terzo torneo Slam della stagione. Qualcosa, secondo lui, sarebbe da cambiare. Il colore, anzitutto. Quest anno il Roland Garros è stato invaso dalla novità dei raccattapalle vestiti di nero e con dei calzettoni dello stesso colore lunghi fino al ginocchio. La Nike, per l’occasione, ha sfoggiato completi a colori sgargianti ed il n.2 del mondo ha indossato una maglietta viola e pantaloncini rosa carne che non passano inosservati. «Mi piace questo completo, davvero!», per poi aggiungere che «con Wimbledon le cose cambieranno perché lì le regole sono ‘ridicoulously stric’ (ridicolosamente rigide, alla lettera, o comunque esagerate)». Il vestirsi di bianco è parte della tradizione del torneo, uno dei particolari che lo rendono unico al mondo. «Amo Wimbledon, ma ormai questo (dett
aglio, ndr) ha fatto il suo tempo». Federer per il colore, con un invito a cuore aperto a compiere una svolta storica. «Sarà difficile, per questo noi giocatori cerchiamo di goderci i colori che indossiamo più a lungo. Anche questi dettagli sui raccattapalle sono carini, è qualcosa di nuovo e carino. E’ bello essere fashion in una delle città più fashion del mondo».

Ernests Gulbis sul suo match di primo turno vinto contro Igor Sijsling e le tante difficoltà affrontate nei mesi passati: «Ho avuto tanti problemi. La off-season non è andata come volevo e questo mi ha rovinato tutta la parte iniziale. Ora sono contento perché sto ritrovando alcune buone sensazioni e per me questo è troppo importante. Ho perso diverse partite tirate quest anno, ora qualcosa potrebbe cambiare. La mia vera felicità deriva dai successi e quest anno sono stato davvero triste. Depresso? No, quello mai. Non uso la parola depresso io, per me non esiste».
Sempre Gulbis, a proposito dei viaggi e quali possono essere gli incubi peggiori: «La gente. Tutta quella gente che viaggia. Ci sono milioni di persone che viaggiano, sembrano non poterne fare a meno. Io quando posso sto a casa a rilassarmi, sennò pensa che bello può essere viaggiare da solo, o con sole poche centinaia di persone all’aeroporto… Oggi sono a migliaia che si spostano in continuazione. Che caos!»

Caroline Garcia riflette dopo la sua sconfitta inattesa contro Donna Vekic: «Ormai mi sono disillusa. Qui non riesco a giocare bene. Al Roland Garros regolarmente non riesco ad esprimere il mio livello migliore, tutto ciò è pessimo. Non dipende dall’avversaria ma da me stessa. Sono io che gioco male, malissimo. Eppure per una settimana mi sono allenata qui per prepararmi proprio a questo torneo. Ho chiesto di non farmi giocare sul Philippe Chatrier perché sapevo che non avrei potuto esprimermi come volevo e di fatti oggi ero lontanissima dalle mie prestazioni migliori».

 

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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