TENNIS – Di Gianluca Atlante
PARIGI. La vita non dura tre set, nemmeno un momento che, sul campo numero 1 del Roland Garros, poteva risultare indimenticabile per Simone Bolelli. Poi il “muratore” del tennis contemporaneo, David Ferrer, è tornato a giocare a memoria ed ha chiuso 6-3 1-6 5-7 6-0 6-1.
Pilota automatico e via di corsa verso gli ultimi due set che parlano da soli, che spiega in sintesi perchè uno, David Ferrer, è numero 7 del mondo (ma sulla terra è uno che vale molto di più) e l’altro, il nostro Simone Bolelli, relegato nella parte medio bassa della classifica, che magari non gli appartiene, ma che è pur sempre tale e che, proprio come tale, va sempre presa in serie considerazione. Peccato, però. Perchè per tre set, il buon Simone è stato all’altezza della situazione. Soprattutto quando, perso malamente il primo set per 6/3 (ha avuto, nel nono gioco, una palla break per tornare definitivamente in scia al suo avversario), ha giocato il suo miglior tennis da qualche tempo a questa parte, rifilando un perentorio 6/1 a Ferrer nel secondo parziale, prima di operare il sorpasso al dodicesimo gioco del terzo set. Qui, però, la corsa del bolognese si è fermata. Il motore si è spento e non c’è stato più verso di riaccenerlo. Il 6/0 6/1, una lezione sin troppo severa per chi, per tre set, non solo aveva fatto match pari contro il numero 7 del mondo, ma aveva dato l’impressione di poter colorare d’azzurro, di quello acceso stile maglietta dei mondiali del ’70 all’Atzeca in Messico, il sabato pomeriggio al Bois de Boulogne. I conti, però, vanno da sempre fatti con l’oste. Perchè prima di aprire la porta e godere di una pancia piena, c’è bisogno di metter mano al portafogli. E questa volta, senza che di mezzo ci fosse il “pesce” del room service di Fognini, il conto presentato al Bolelli nazionale, è stato di quelli salati, molto salati. Da uno, poi, come David Ferrer, per il quale vendere la sua pelle, non solo è impresa ardua, ma diventa impossibile nel momento in cui la salita comincia a farsi proibitiva. Oggi Bolelli ci ha fatto godere di un ottimo tennis. Ma, sul più bello, si è sciolto. Ha lasciato andar via il suo avversario che, stile Contador, si è alzato sui pedali dicendo “ciao ciao” ai sogni di Simone: 6/3 1/6 5/7 6/0 6/1 il punteggio finale maturato sul campo numero 1 del Roland Garros. È la trentaseiesima vittoria consecutiva di Ferrer contro un azzurro: l’ultimo dei nostri a batterlo è stato Francesco Aldi, a Palermo 2005, secondo turno. David è 9-0 con Seppi, 8-0 con Fognini, 6-0 con Bolelli. Insomma, da dieci anni a questa parte è lui “l’ammazzaitaliani”…
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