TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Petra Kvitova è arrivata al Foro Italico felice, rilassata e pronta a competere per un nuovo prestigioso titolo sulla terra battuta dopo quello freschissimo di Madrid. Lei stessa si dichiara sorpresa per il proprio rendimento su una superficie che, in passato, non le ha mai regalato troppe soddisfazioni. Ecco un estratto dalla sua conferenza stampa pre-torneo.
Petra, sei arrivata qui con il trofeo di Madrid, come ti senti?
«In realtà il trofeo l’ho inviato a casa… Ovviamente è fantastico aver vinto un torneo così importante sulla terra».
Sei sorpresa del modo in cui stai giocando sul rosso?
«Sì, sono davvero sorpresa, perché inizialmente avevo deciso di non giocare questi grandi tornei. Ero un po’ preoccupata, in Fed Cup era andata bene, ma a Stoccarda no. Ora intendo concentrarmi di più sul tennis, da qui la scelta di andare a Madrid, per essere di nuovo la Petra di prima».
Com’è stata la tua pausa? Eri felice o ti mancava il tennis?
«Ero felice. Onestamente mi sentivo così stanca che avevo proprio bisogno di un break, sia fisicamente sia mentalmente. Il tennis non mi è mancato e questo è probabilmente il segnale che mi serviva davvero».
Pensi di poter ripetere una cosa del genere in futuro?
«È stato così insolito per me… Non credo che lo farò ogni anno, era una situazione speciale, mi sentivo come se per il momento ne avessi abbastanza. Mi sono divertita a stare fuori, ma ora sono tornata a giocare e mi diverto con il tennis».
Vincere Madrid ha cambiato le tue aspettative nei confronti del Roland Garros?
«Non ci penso ancora. Ora mi godo la mia vittoria di Madrid, che è molto fresca. C’è un altro grande torneo sulla terra, e solo dopo lo Slam. Sono fiera di aver giocato sei grandi match e di aver battuto per la prima volta la numero uno del mondo. Forse è un successo che mi dà maggiore fiducia di poter giocare bene su questa superficie».
Che cosa vuol dire per te aver battuto Serena Williams?
«Giocarci contro rappresenta sempre una grande sfida. Mi piace questo tipo di incontri per verificare a che punto sia il mio livello. Quando vado in campo con lei provo a fare il suo stesso tipo di gioco, aggressivo. Penso che il nostro sia stato un buon match, ma probabilmente io ho giocato un po’ meglio».
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