PARIGI – “La premiere salle de shoot a Paris”… Il titolo grava su un omaccione vestito da tennista, gonfio come un tacchino, siringhe da tutte le pari e gli occhi iniettati di sangue. Sullo sfondo, il campo da tennis, ovviamente quello del Roland Garros. Charlie Hebdo colpisce duro sul mondo del tennis, in copertina; come suo solito lo fa senza guardare in faccia nessuno. È una provocazione ed è il caso di fermarsi qui, per non sentire le litanie degli innocentisti, le perplessità dei “dubbisti”, le millanterie dei colpevolisti tout court e gli ohibò degli eterni scandalizzati. A Parigi, nei giorni scorsi, è stato annunciato che verrà aperta una “salle de shoot” in un ospedale, cioè una sala dove i tossicodipendenti potranno iniettarsi droghe sotto il controllo dei medici. Metadone, non eroina ovviamente. E da lì Charlie Hebdo ha fatto partire il suo cazzotto al mondo del tennis. Ingiusto? Be’, sì, se non fosse una provocazione. Uomini gonfi come tacchini, bucherellati come gruviera non se ne vedono. Giusto, invece, fare il liscio e busso a prescindere, per ricordare quali siano i confini tra lecito e illecito, e che il tennis non è meno sotto osservazione di altri sport.
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