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Atp Roma. Federer travolge uno spento Wawrinka: «In finale con Djokovic ho le mie chance»

TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Roger Federer batte facilmente (64 62) uno spento Stan Wawrinka e approda alla sua quarta finale agli Internazionali. Domani se la vedrà con Novak Djokovic in una sfida tra i primi due giocatori del mondo.

Tre game. Tanto è durata per Stan Wawrinka la semifinale del Foro Italico contro Roger Federer. Sono stati tre game di gran pregio, per carità, fatti di due servizi tenuti a zero e, nel mezzo, di un convincente break in recupero da 40-15. Lì, però, è terminata la bella serata del trentenne di Losanna. Quanto ieri aveva deliziato la platea contro Rafa Nadal, tanto oggi è stato lento, abulico, falloso, alla lunga nervoso. Difficile ripetere una simile prestazione, ma certo da lui ci si attendeva ben altro.

Così, per un Roger Federer apparso inizialmente un po’ spaesato e fuori fase, l’incontro si è trasformato in una comoda esibizione di talento. Il fuoriclasse di Basilea ha recuperato senza difficoltà lo 0-3, piazzando il controbreak grazie a quattro errori del connazionale (tra cui un doppio fallo). Sul 4 pari Stan ha nuovamente ceduto la battuta, sbagliando clamorosamente un paio di recuperi sui drop-shot e arrendendosi, sulla seconda palla break, a una gran risposta incrociata di rovescio di Fed-Ex, il quale ha chiuso poi comodamente sul 64.

In apertura di secondo parziale Wawrinka ha tenuto il servizio, dopo di che è letteralmente scomparso dal campo, mandando al suo posto una scialba controfigura. Sono arrivati due break (a zero) per Federer, che da un certo momento in poi si è aggiudicato diciassette punti su diciotto. Roger si è involato sul 5-1, concludendo la sua serata di relax sul 64 62 e ottenendo così la 16esima affermazione in diciotto head to head. Durata complessiva dell’incontro: cinquantaquattro minuti!

Domani, a trentatré anni suonati, Roger disputerà la sua quarta finale agli Internazionali. Nelle precedenti tre ha sempre perso: nel 2003, quando si apprestava a vincere il suo primo Slam a Wimbledon, contro Felix Mantilla; nel 2006 e nel 2013 dinanzi al suo rivale storico Rafael Nadal (nel primo caso mancando due matchpoint). In quest’occasione il suo avversario, in una sfida tra il n. 1 e il n. 2 del mondo, sarà il campione in carica Novak Djokovic, impostosi già per tre volte al Foro (2008, 2011, 2014). Sarà il 39esimo capitolo della loro rivalità: il bilancio attuale vede lo svizzero in vantaggio per venti affermazioni a diciotto.

«Nel 2003 ero molto giovane», ha ricordato Federer, «all’epoca si giocava ancora tre set su cinque e avevo di fronte un giocatore esperto. Con Rafa nel 2006 arrivai in finale dopo match molto duri e lottammo per più di cinque ore, mentre due anni fa non ci fu partita. Di certo stavolta avrò le mie chance di vincere il torneo per la prima volta; a ogni modo, a me piace conquistare dei titoli, non importa dove. Novak sta avendo un anno fantastico, è impressionante e con lui ho già perso qui per due volte in semifinale, una di giorno e l’altra di sera, sarà durissima».

Il primatista di titoli Slam si è poi soffermato sulle tante buche presenti sul campo centrale, di cui oggi si erano già lamentati lo stesso Djokovic, Maria Sharapova e Daria Gavrilova. «È vero, rischi di scivolare e quindi giochi preoccupato», ha ammesso. «Spero che lo metteranno a posto, anche perché conoscono bene le zone più usurate, come succede anche sull’erba. Mi auguro che per domani le cose siano sistemate: se poi non fosse così, cercheremo comunque di superare questo problema».

Subito dopo, breve comparsata in conferenza stampa per lo sconfitto, che con un gran sorriso è parso quasi scusarsi per la sua prestazione negativa. «Ho cominciato bene, ma poi sono calato e contro Roger non puoi permettertelo», ha spiegato prima di fermarsi a parlare più a lungo con i giornalisti del suo Paese. «Lui è rapido, accelera e non ti dà scampo. Un confronto tra Djokovic e Federer? Lo faremo a fine stagione».

Fabrizio Fidecaro

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