Una sconfitta per Sara Errani contro la testa di serie numero due sulla carta ci poteva stare. Ma anche una sconfitta che lascia l’italiana amareggiata per i troppi errori commessi nei due set.
Ieri hai detto che l’ultima volta che ha giocato contro Simona Halep, lei aveva avuto un livello altissimo. Oggi un livello alto per entrambe. Parlare degli aspetti positivi dopo una sconfitta non è facile, però ci sono.
«Sì e no. E’ stato un match di livello alto, però ho fatto anche tanti errori soprattutto di rovescio, all’inizio nei mie game di servizio andavo subito 0-30 con doppio fallo, con tantissimi errori a mio parere, errori che con lei non ti puoi permettere. Però mi sono comunque sentita vicino a lei di livello, questo è quello che mi deve rimanere, anche se facendo questi errori non possibile portare a casa la partita».
Tanti break, sedici, come si riesce a gestire mentalmente queste situazioni?
«Io non vivo mai con “Oddio mi ha fatto il break”. Più che altro non so perché, quando servivo io da fondo facevo cavolate, quando serviva invece lei giocavo bene. Oggi poi non ho proprio servito bene, sbagliavo tanti lanci di palla. Colpivo male. A parte quello, i punti li sbagliavo da fondo. Soprattutto di rovescio tanti errori. Peccato però, perché pur così sono riuscita a rimanere attaccata. Ho avuto delle chances alla fine. Peccato. Più che qualche punto, alla fine direi che qualche errore mio ha fatto la differenza».
Ieri avevi detto che la chiave era il dritto, però è sembrato che proprio sul dritto perdevi campo.
«Non riuscivo a girarmi di dritto sul suo rovescio e lei cambiava molto bene di rovescio lungo linea. E quando me lo cambia, non lo vedo proprio.
Lo gioca lungo, dovevo per forza andare indietro, io non riuscivo a spingere incrociato e tiravo corto e lei colpiva ancora con il lungo linea. Dovevo riuscire a fare più male di rovescio per potermi girare sul dritto, era lì la chiave. Ma oggi di rovescio non mi sono piaciuta proprio».
C’era la sensazione che tu riuscissi a leggerle molto bene il servizio.
«A me sembrava che al inizio non spingesse molto il servizio, mentre nel secondo, soprattutto alla fine, spingesse di più e serviva meglio».
Come erano le sensazioni oggi?
«Oggi facevo fatica a spingere i colpi e appena provavo qualche cosa sbagliavo e allora rallentavo e alla fine lei riusciva a muovermi con il lungo linea.
Non so, magari un po’ ha influito la stanchezza. Magari sull’allungo di dritto non avevo tutta la forza per appoggiarmi bene, e un po’ forse anche per quello ha influito, ma in linea di massima stavo abbastanza bene».
Una tabellone difficile…
«Quando l’ho visto non mi aspettano di arrivare ai quarti: Radwanska al primo turno, una possibile Lisicki al secondo, ho detto va be’, Halep nei quarti… ma su questo non ci si può fare nulla».
Si passa sulla terra e le uniche due sconfitte sono con la numero uno e con la numero due perché da ieri Halep e numero due…
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