TENNIS – Di Giovanni Di Leva – Facciamo il punto della situazione alla vigilia di un trittico combined (Madrid-Roma-Roland Garros) che rappresenta uno snodo cruciale dell’attuale stagione da cui potrebbero scaturire verdetti molto importanti.
In campo maschile i primi 4 mesi dell’anno dopo i primi abbocchi anche con la terra rossa il quadro è il seguente: -Abbiamo un uomo solo al comando, Nole Djokovic, che con un bilancio di 30W/2L, (19-3 nel 2014) ha centrato tutti gli obiettivi principali stabilendo records storici che potranno essere ulteriormente consolidati: la striscia di vittorie Aus Open-Indian Wells-Miami e Montecarlo non ha precedenti e ha consentito al tennista serbo di allungare in classifica in misura imbarazzante raggiungendo un punteggio che supera quelli di Federer (n.2) e Nadal (n.4) messi insieme (13845 punti vs. 13775).
Tra questi due c’è Murray che è riuscito a rientrare nel quartetto di testa pur senza aver mai convinto tanto che finora è all’asciutto di vittorie. Va notato che pur non esprimendosi ai suoi massimi livelli , Djokovic è riuscito sempre a spuntarla anche quando c’è stato da soffrire (7 su 7 le vittorie nel set decisivo con 3 bagel dagli Aus Open ad oggi). Se il serbo sarà capace di ripetersi agli stessi livelli nel trittico che ci aspetta, potrebbe lasciare una traccia indelebile nella storia del tennis moderno.
– Nadal sta attraversando il periodo più critico della sua carriera ed anche il dominio sulla terra rossa esercitato che per più di dieci anni, oggi è fortemente in discussione. Ha il peggior bilancio in carriera a questo punto della stagione dal 2004 allorchè non aveva ancora 18 anni: 19-7 con 3 sconfitte in 4 tornei disputati sulla terra rossa:
Nadal ha da difendere tra Madrid, Roma e Parigi ben 3600 dei 5390 punti attuali. Sarà veramente molto dura specie dopo la imprevista sconfitta con Fognini a Barcellona che sicuramente ha lasciato ulteriori dubbi nella testa dello spagnolo che intravede lo spettro del precipizio in acque nelle quali non ha di fatto mai nuotato (negli ultimi 10 anni è sempre stato tra i primi 5 al mondo). I più fedeli afecionados del maiorchino non staranno dormendo sonni tranquilli.
– le grandi promesse che dovrebbero avvicendare i Fab Four (Raonic, Dimitrov e Nishikori) non riescono a dare continuità alle loro prestazioni sicché in testa alla classifica continuiamo a trovare i soliti 4.
– l’unico che sembra meglio impostato anche mentalmente per scompigliare o quanto meno insidiare l’egemonia dei Fab Four è comunque Nishikori che di fatto è stato l’unico dall’inizio dell’anno a fra capolino al 4° posto sia pur a singhiozzo per tre settimane e che a Barcellona è riuscito a ripetere il risultato del 2014 (come era avvenuto quest’anno già a Memphis) dimostrando di trovarsi a suo agio anche sulla terra rossa. E’ anche vero che fin qui, quest’anno, non ha incontrato nessuno dei primi quattro e il bilancio nei confronti del top 10 è negativo: 2-3. Le uniche vittorie contro Ferrer negli ottavi agli Aus Open e contro Raonic in Coppa Davis in Canada (in 5 set).
Non ci sono stati fin qui nuovi ingressi tra i Top Ten (l’ultimo rimane Dimitrov che salì al n.9 nel luglio dello scorso anno).Colpisce ancor di più negativamente che anche tra i top 20 non è in sostanza cambiato niente dall’inizio dell’anno .L’unica variazione purtroppo è rappresentata dall’assenza di Fognini sceso dal n.20 al n.29,sostituito dal 30enne irriducibile Simon che non è certo una novità. Nel frattempo Wawrinka che sembra aver perso smalto ma soprattutto tranquillità, compie oggi 30 anni e a ruota lo seguirà a settembre Berdych. A quel punto saranno 4 gli over 30 tra i primi 10 al mondo (con Federer e Ferrer) e per la cronaca 9 tra i primi 20 (con Lopez, Simon ,Tsonga, Isner e Robredo).
Per respirare un po’ di aria fresca accontentiamoci di andare a verificare i progressi dei teenagers su cui c’è sempre più attenzione data la necessità palpabile di trovare nuovi spunti di interesse: l’ingresso di questa settimana tra i top 100 del coreano Hyeon Chung (quello che Quinzi surclassò nella famosa finale junior di Wimbledon nel 2013) a seguito della vittoria nel challenger di Savannah (terza in carriera) è una piacevole novità anche se i teenagers tra i top 100 rimangono 2 (Coric è il primo) in quanto da ieri Kyrgios , è diventato over 20.
E’ passata sotto silenzio la sconfitta subita dall’australiano a Barcellona per mano del promettentissimo svedese Ymer (19 anni appena compiuti) a cui il popolo scandinavo si affida per ritrovare un loro rappresentante nel tennis che conta. I progressi degli 8 teenagers tra i primi 200 sono evidenti:
E infine un focus sugli azzurri (per quanto riguarda i risultati in singolare). Nonostante le fiammate sporadiche e, in certi casi prestigiose, come le vittorie contro top ten ottenute da Fognini contro Nadal a Rio de Janeiro (dove poi è giunto in finale) e a Barcellona ,da Seppi contro Federer agli Aus Open (giocando probabilmente la più bella partita in carriera) o di Bolelli contro Raonic a Marsiglia,(prima in assoluto in carriera dopo 34 sconfitte), in realtà a questo punto della stagione ci si aspettava qualcosa di più specie sulla terra rossa proprio sullo slancio delle buone prestazioni indicate. Se mettiamo a confronto i risultati ottenuti dagli azzurri fino a Barcellona, con quelli dello scorso anno, in realtà riscontriamo un regresso, senza tener conto del “flop” inaspettato nell’esordio di Coppa Davis contro il Kazakistan:
Anche per gli azzurri pertanto è fondamentale mettere a frutto il proseguio della stagione sulla terra che resta per loro la superficie più favorevole ,a cominciare dalla settimana in corso in cui Fognini deve difendere la finale dello scorso anno a Monaco (150 punti) dove sarà presente anche Bolelli che lo scorso anno vinse il challenger di Tunisi che gli fruttò 125 punti mentre purtroppo non ci sarà Seppi causa infortunio che non potrà quindi difendere i 45 punti dei quarti raggiunti lo scorso anno. Per Lorenzi che non giocherà il rischio di uscire dai top 100.
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