TENNIS – Oggi è un affermato calciatore in forze alla Juventus, ma da piccolo Alvaro Morata si divideva tra calcio e tennis. «Da ragazzo giocavo a tennis! Mi allenavo due ore al giorno a tennis e un’ora e mezza a calcio. Ho partecipato anche al campionato di Madrid e qualche torneo a livello nazionale» racconta l’attaccante bianconero a Tuttosport.
Poi arriva il momento in cui bisogna scegliere che strada prendere, e lo spagnolo ha scelto il calcio: «Un giorno l’allenatore di tennis mi ha detto: scegli, calcio o tennis. E io ho scelto il calcio».
Morata, indubbio talento del calcio, sarebbe potuto diventare un tennista, ma forse in uno sport singolo, uno dalla “testa calda” come lui, non avrebbe avuto successo. «Ero forte a tennis, avevo sempre la racchetta in mano, ma non avevo la testa. Mi arrabbiavo tantissimo, ero nervoso in campo e a volte esageravo. Tante volte i miei genitori mi hanno preso per un orecchio per rimproverarmi del mio atteggiamento: spaccavo racchette, gridavo, litigavo…». Per fortuna ha scelto il calcio.
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