TENNIS – BRINDISI. Di Gianluca Atlante – Ha vinto il gioco di squadra, che stride in uno sport da singoli abbandonati al proprio destino come il tennis, ma che rappresenta molto più di un comun denominatore vincente, quando c’è di mezzo un incontro di Coppa Davis, piuttosto, come nel caso specifico, di Fed Cup.
Ha vinto, dunque, una squadra desiderosa di restare incollata come una cozza al World Group della kermesse a squadra in “rosa” per eccellenza e il capitano Barazzutti, bravo a far sfogare la Giorgi contro Serena Williams, a solleticare nell’intimo la “vecchia”, ma mai doma, Flavia Pennetta e a trovare, a dispetto di quanto avvenuto a Genova contro la Francia, un doppio vincente nelle persone, adulte, mature e vaccinate, nelle persone della stessa Flavia Pennetta e di una, bisogna dirlo, ritrovata Sara Errani. Capace di portare, per la prima volta nella storia della numero uno del mondo in Fed Cup, Serena Williams al terzo set, ma di andare vicinissima alla grande impresa. Come dicono quelli più bravi di noi, sul 6/4 5-4, a due punti dalla vittoria.
Brindisi, morale della favola, finalmente a lieto fine, ci ha detto che una squadra di Fed Cup, l’Italia, ancora ce l’ha e noi siamo contenti di sottolinearlo, fermo restando che una giocatrice come Roberta Vinci, gomito e polemiche a parte con la sua ex amica, Sara Errani, andrà comunque recuperata. Perché, al di là di Camila, che ci sembra ancora un tantino imprevedibile nelle scelte tecnico-tattiche, il resto è quel “vecchio” che, inevitabilmente, dobbiamo tenerci stretto.
Per godere ancora di giornate come quella odierna, in una Brindisi tennistica ribollente di passione e di amore, non solo nei confronti di Flavia, ma anche del tennis al femminile, quello che, doppio Bolelli-Fognini a parte, continua a tenere in piedi questo sport all’interno del perimetro del nostro amato Stivale.
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