TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Borna Coric e Thanasi Kokkinakis stanno confermandosi i migliori teenager del circuito Atp, ma in questa prima parte di 2015 sono saliti alla ribalta anche altri giovanissimi talenti.
Un anno e mezzo fa Borna Coric e Thanasi Kokkinakis si contesero il titolo junior degli US Open (a prevalere fu il croato). Ora i due giocano stabilmente tra i “grandi” da un po’ e dall’inizio del 2015 hanno già vinto sette match ciascuno tra main draw Atp e World Group di Coppa Davis. Sono loro, al momento, i migliori teenager del circuito maschile (considerando i giocatori nati a partire dal 1996).
Il 18enne di Zagabria si è issato a un best ranking provvisorio al 55esimo posto (era n. 102 a fine dicembre). L’highlight stagionale è ovviamente la semifinale raggiunta partendo dalle qualificazioni nel “500” di Dubai. Negli Emirati, prima di cedere nettamente a Roger Federer, ha concesso appena quattro game a Andy Murray, ottenendo una nuova vittoria di prestigio dopo quella dello scorso ottobre a Basilea su Rafael Nadal. Coric, inoltre, si è piazzato al secondo turno nei Master 1000 di Indian Wells e Miami (in California iniziando ancora il suo cammino dalle quali), oltre che a Chennai e a Marsiglia. Peccato che nella trasferta serba di Davis non abbia saputo condurre in porto un match ipotecato con Viktor Troicki (era avanti di due set e un break).
Chi, al contrario, proprio in Coppa ha realizzato una delle sue maggiori imprese è stato Kokkinakis. Il talento australiano ha indirizzato il suo team verso il successo in Repubblica Ceca rimontando due set a Lukas Rosol. Già nello Slam di casa Thanasi era stato protagonista di una memorabile affermazione per 86 al quinto su Ernests Gulbis, con il lettone che aveva sciupato un vantaggio di due set a uno; poi, però, era giunto lo stop, sempre sulla lunga distanza, con il connazionale Sam Groth. Per il resto, Kokkinakis ha brillato soprattutto a Indian Wells, dove si è spinto fino agli ottavi, e ha raggiunto il secondo round a Brisbane e a Delray Beach (in quest’ultimo caso partendo dalle quali). Il ragazzo di Adelaide è attualmente n. 107 (dal n. 150 di fine 2014).
Altri giovanissimi emersi in questa prima parte di 2015 sono Hyeon Chung, Alexander Zverev e Andrey Rublev, tutti capaci – come Coric – di superare un turno a Miami. In Florida il coreano ha avuto la meglio su Marcel Granollers, uscendo poi con onore dinanzi a Tomas Berdych: ora – grazie anche al titolo nel Challenger di Burnie, alla finale a Launceston e alle semi a Hong Kong e Guangzhou – è n. 118 (da n. 173). Il tedesco, che l’estate scorsa entusiasmò nella natia Amburgo, ha passato le quali ed eliminato un cliente scomodo come Groth cedendo poi a Rosol: è n. 119 (da n. 136). Il russo, in gara tramite wild card come Chung, si è imposto su Pablo Carreno Busta arrendendosi a John Isner: è n. 328 (fino al 22 dicembre non figurava nemmeno tra i primi 500).
Non bisogna dimenticare lo svedese di discendenza etiope Elias Ymer: per lui secondo round a Chennai, quali superate agli Australian Open e un bel successo in Davis sull’ex top ten Jurgen Melzer. È n. 184 (da n. 228), con lui la gloriosa nazione scandinava sta tornando a respirare aria di Tour maggiore dopo la crisi degli ultimi anni. E poi lo statunitense Jared Donaldson, vincitore del Challenger di Maui, con un turno passato nell’Atp di Memphis, n. 177 (da n. 261).
Purtroppo non fa ancora parte del gruppo di testa il nostro Gianluigi Quinzi, campione di Wimbledon under 18 due anni fa. Il ragazzo sta comunque cercando di darsi da fare: a febbraio ha vinto un future negli Stati Uniti e nelle quali di Miami ha strappato un set all’olandese Thiemo de Bakker. Questa settimana è n. 389 (a fine dicembre era n. 424, il suo primato resta il n. 301 dello scorso luglio). L’auspicio è che presto Gianluigi possa colmare il gap con i suoi coetanei, che a livello junior batteva spesso e volentieri.
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