TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
Alla fine del match Serena Williams si è complimentata con Sloane Stephens, rendendole i giusti meriti per averla costretta a giocare per tre set interi.
Quello che però è uscito fuori dal 6-7(3) 6-2 6-2 conclusivo è una sfida in cui la n.1 del mondo non ha espresso il suo miglior gioco prima con una partenza con il freno a mano tirato e poi con numerose difficoltà a far prevalere la propria supremazia. Supremazia che sarebbe netta, per via di un gioco piuttosto a specchio e della maggiore foga della semifinalista dell’Australian Open 2013. Nel primo set, come detto, Serena non è riuscita a partire dai blocchi nella maniera migliore. Anzi, qualche scambio più tardi era sorprendentemente dietro la sua avversaria per 3-0 e doppio break. In qualche modo risaliva, ma non era ancora entrata in parità così Stephens è riuscita spesso a fare quello che voleva, esplodendo i colpi dal dritto e mantenendosi in scia anche dopo un normale rientro della sua avversaria. Stava andando forte, molto forte e forse negli ultimi e complicati mesi non era mai riuscita a raggiungere certi picchi di rendimento. Alla lunga, come era un po’ prevedibile, il suo livello è sceso mentre è salita l’asticella degli errori. Così, una Serena lontana dalla giornata migliore ha comunque trovato il modo per uscire vincitrice senza troppi patemi dal match ed approdare ai quarti di finale dove attende la vincitrice dell’incontro tra Timea Bacsinszky ed Elina Svitolina.
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