TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
L’idea che Belinda Bencic fosse balzata all’attenzione del mondo con troppa foga si stava piano piano facendo avanti dopo due mesi complicati, in cui ciò che mancava era quel gioco così pulito e leggero da aver più volte avanzato paragoni importanti con Martina Hingis.
Oggi è arrivato il primo vero lampo lucente della sua carriera: la diciassettenne svizzera ha battuto Caroline Wozniacki per 6-4 6-4 approdando al quarto turno di Indian Wells. Un risultato netto, maturato in poco più di un’ora e mezza di gioco e due set chiusi entrambi al decimo game. Non voleva crederci nemmeno lei, l’ultima volta contro la danese fu costretta a subire un massacro uscendo dal campo senza aver conquistato neppure un game. Oggi invece ha giocando alla grande, mostrando in diverse circostanze tutta la bontà del suo rovescio, un colpo piatto dove la palla impatta quasi sempre con un suono dolce e da la sensazione di poterlo appoggiare dall’altra parte del campo, da qualsiasi parte verso qualsiasi parte. Gioisce Bencic, che ha dichiarato a bordo campo di essersi sentita sollevata dopo aver ottenuto il primo game e che non vuole considerare il suo torneo concluso con questa vittoria importante, ma giunta appena al terzo turno. Non solo ha talento, ma finalmente mostra pure le unghie per reagire ad un momento che non poteva definirsi negativo, ma in cui non dava l’impressione di essere in una fase di miglioramento.
Anche i conferenza stampa, Bencic ha dichiarato: «La differenza con l’ultima volta? Ho vinto un game (sorriso, ndr). Scherzi a parte, forse ad Istanbul avevo troppo rispetto per lei. Caroline è per me un idolo, un modello a cui ispirarmi. Oggi invece sono riuscita a fare sempre ciò che volevo, ho preparato il match molto bene e penso in campo si sia visto».
Analizzando un po’ più nel dettaglio la partita, Belinda ha detto: «Lei cerca di farmi giocare sempre ogni punto, di non mollare una sola palla. Io ho messo tutta me stessa in ogni colpo, non volevo sbagliare nulla e rimanerle attaccata in ogni circostanza. Essere paziente ed approfittare delle poche occasioni che mi avrebbe dato».
Diciotto anni compiuti da qualche giorno eppure già così forte. Può essere un problema, ma reagisce così: «Penso a giocare ed a divertirmi. So che non ho avuto l’inizio di stagione che speravo, ma non posso avere un rendimento sempre positivo. Dopo l’Australia però ho lavorato tanto ed ho perso partite molto combattute ad Anversa, Doha e Dubai. Ora, finalmente, tutto il lavoro sta pagando. Questa è la mia prima vittoria contro una top-5, tutto ciò è quasi irreale ma sono felicissima».
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