TENNIS – Di Giancarlo Di Leva
Mentre Nadal vincendo a Buenos Aires è tornato alla vittoria dopo 9 mesi (dal Roland Garros dello scorso anno) senza tuttavia scongiurare per ora la crisi di gioco che lo attanaglia da quando a settembre è rientrato nel circuito, l’immenso Federer trionfa a Dubai per la 7° volta, vince il suo 84° torneo superando per la 20° volta il n.1 del mondo, Novak Djokovic, in 37 confronti disputati.
Giocatore |
Vittorie |
Giocatore |
Vittorie |
Totale match |
Djokovic |
19 |
Nadal |
23 |
42 |
Djokovic |
17 |
Federer |
20 |
37 |
Lendl |
21 |
McEnroe |
15 |
36 |
Connors |
22 |
Lendl |
13 |
35 |
Connors |
20 |
McEnroe |
14 |
34 |
Sampras |
20 |
Agassi |
14 |
34 |
Federer |
10 |
Nadal |
23 |
33 |
Il record di vittorie nello stesso torneo resta comunque di Nadal che al Roland Garros ha trionfato ben 9 volte.
9 |
Nadal |
Roland Garros |
2005/2008 2010/2014 |
8 |
Vilas |
Buenos Aires |
1973/1979 1982 |
8 |
Nadal |
Barcellona |
2005/2009 2011/2013 |
8 |
Nadal |
Monte Carlo |
2005/2012 |
7 |
Sampras |
Wimbledon |
1993/1995 1997/2000 |
7 |
Federer |
Wimbledon |
2003/2007 2009 2012 |
7 |
Federer |
Halle |
2003/2006 2008 20013 2014 |
7 |
Nadal |
Roma |
2005/2007 2009 2010 2012 2013 |
7 |
Federer |
Dubai |
2003/2005 2007 2012 2014 2015 |
Nishikori, benchè sconfitto nella finale di Acapulco da quel guerriero mai domo che è Ferrer ( al terzo successo stagionale), ottiene il suo best ranking (al n.4 del mondo) scompaginando il glorioso quartetto dei Fab Four che si era ricostituito al termine degli Aus Open quando Wawrinka, nonostante lo splendido torneo disputato (sconfitto in semifinale in cinque set per mano di Djokovic) fu costretto a lasciare sul campo 1280 dei 2000 punti che aveva in scadenza, retrocedendo di colpo al 9° posto del ranking. Il giapponese succede a Wawrinka in qualità di guastafeste, in quanto fu proprio lo svizzero al termine dell’edizione 2014 dello Slam australiano a fare irruzione sul podio del ranking, rimanendo stabilmente per i successivi 12 mesi tra il 3° e 4° posto prima appunto che ci fosse il ricongiungimento dei mitici quattro in testa al ranking.
Coric (18anni e 3mesi) ha battuto in settimana Murray (n.3 del ranking) dopo aver superato Nadal a Basilea lo scorso anno. Il croato diventa pertanto il primo teenager da Murray (nel 2007) a superare due top-3. Quella volta Murray, già alla soglia dei 20 anni, superò Davydenko (n.3) a Doha e Roddick (n.3) a Miami.
Borna è anche il secondo lucky loser quest’anno a giungere in semifinale in un torneo Atp dopo Pouille ad Auckland. Non succedeva dal 2010 quando Granollers e Haider Maurer giunsero addirittura in finale rispettivamente a Valencia ed a Vienna.
Curiosità:
2 – le finali tra le prime due teste di serie del seeding questa settimana, in tutto fanno tre nel 2015:
Menphis, Nishikori (1) b. Anderson (2) 6/4 6/4
Dubai, Federer (2) b. Djokovic (1) 6/3 7/5
Acapulco, Ferrer (2) b. Nishikori (1) 6/3 7/5
– Anche questa settimana si è registrata una marea di ritiri: 10 che si sommano ai 12 della settimana precedente.
In campo femminile:
Finale senza teste di serie a Doha .Si rivede finalmente la Azarenka che raggiunge una finale dopo Brisbane 2014 (battuta da Serena Williams) e risale in classifica al n.38, ma soprattutto abbiamo assistito alla più importante vittoria in carriera della ceca Lucie Safarova, che a 28 anni vince il suo primo torneo Premier (6° successo in assoluto) ottenendo il suo best ranking al n.11.
Per effetto della salita al n.20 della Zahlavova Strycova, la Repubblica ceca, per la prima volta nell’Era Open, presenta 4 tenniste tra le Top 20: Kvitova (4), Safarova (11), Pliskova (15) e appunto Zahalavova Stricova (20).
Grazie al successo della Bacsinszky ad Acapulco (2° in carriera) che si aggiunge al successo di Federer, la Svizzera per la prima volta nell’Era Open ottiene nella settimana una doppietta mista. La tennista di Belmond sur Lausanne, che torna al successo dopo 6 anni (1° e unico successo, in precedenza, in Lussemburgo nell’ottobre 2009) e ritocca dopo 5 anni il suo best ranking (da n.37 al n.31 ) diventa anche la n.1 del suo Paese, a conferma di aver intrapreso a 25 anni una seconda carriera, quando alla fine del 2013 sembrava sul punto di abbandonare il tennis per il troppo stress e mancanza di motivazioni.
Gli italiani
Settimana molto meno esaltante della precedente. In realtà
solo Bolelli, pur perdendo al 2° turno di Doha contro Berdych,dopo aver superato nettamente all’esordio il promettente francese Pouille, ha confermato i progressi negli ultimi mesi, dimostrandosi consapevole di poter lottare ad armi pari con i migliori. Da lunedi Simone è rientrato nei top 50 al n.49 il che gli garantisce lo slancio necessario per puntare a migliorare il suo best ranking (36) che risale al febbraio 2009. Torniamo così ad avere 3 tennisti nei top 50 (Fognini n.22, Seppi n.35 e Bolelli n.49). Al di là di una parentesi di una sola settimana (4 marzo 2013) quando Lorenzi ottenne il so best ranking al n.49, occorre risalire al 5 maggio 2008 per ritrovare situazione analoga: Volandri (n.42), Starace (n.45), Seppi (n.46).
Fabio Fognini dopo la buona performance della settimana precedente a Rio è caduto subito sotto i colpi di Carlos Berlocq. Molto pesanti anche le sconfitte in campo femminile subite ad Acapulco da Sara Errani, presa a pallate dalla portoricana Puig (6/1 6/1) e a Doha dalla Pennetta (battuta da Radwanka 6/1 6/1 con qualche noia muscolare di troppo). Preoccupa in particolare quest’ultimo risultato in quanto Flavia la settimana prossima avrà l’arduo compito di difendere ad Indian Wells i 1000 punti della splendida vittoria ottenuta lo scorso anno.
Un’ultima notazione riguarda Gianluigi Quinzi che si è riaffacciato al mondo Atp disputando le qualificazioni a Buenos Aires. Ha superato all’esordio il brasiliano Diego Silva (n.283) per poi arrendersi all’altro tennista carioca Montero ( n.464). Ci riproverà la prossima settimana al Challenger di Santiago prima di giocarsi la wild card per le qualificazioni concessagli dagli organizzatori del Master 1000 di Miami.
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