TENNIS – USA – Di Diego Bonomo – Dalla prima vittoria Atp contro Pablo Cuevas, nemmeno sedicenne, sembra passato un secolo. Ryan Harrison sembrava destinato a ben altri palcoscenici ed invece l’ex baby prodigio della Louisiana finora non ha mantenuto le attese.
Ad Acapulco, la scorsa settimana, il ventiduenne ha però dato qualche segnale di ripresa, mietendo vittime illustri e raggiungendo la semifinale. Sul cemento messicano, dopo aver superato agevolmente le qualificazioni, Harrison si è sbarazzato di tre top 50 (Young, Dimitrov e Karlovic) concedendosi addirittura il lusso di rifilare un 60 al numero dieci al mondo, Grigor Dimitrov. Anche nella semifinale è riuscito a strappare un set a David Ferrer, salvo poi crollare del tutto. Oltre alle prestazioni in campo, però, di Harrison ha anche colpito una ritrovata fiducia.
«Mi fa piacere potermi concentrare sulla mia carriera dopo alcuni problemi – ha dichiarato il giocatore texano – Voglio diventare il più forte tennista del mondo». Ma quali sono i problemi che hanno impedito al giovane a stelle e strisce di continuare
«Ero troppo insicuro e molto spaventato dei giudizi dei media. C’è stato un momento in cui ho sperato che scrivessero cose buone su di me, che sto andando bene, tutto quel genere di cose a cui non pensi quando sei sicuro
La ripresa è stata lenta e faticosa e che l’ottimo risultato di Acapulco sia arrivato proprio adesso non è un caso. Harrison ha chiarito di aver superato i problemi familiari, ma soprattutto da qualche mese è tornato a farsi seguire da Grant
I risultati, infatti, non sono tardati ad arrivare. In questo 2015 Harrison ha già vinto un challenger, ad Happy Valley, in Australia, dove ha battuto, tra gli altri, lo sloveno Blaz Rola (n.97) ed in finale Marcos Baghdatis (n.60). Grazie a questo successo ed alla semifinale di Acapulco, Harrison, che aveva iniziato l’anno al numero 193, si ritrova già alla posizione numero 109. Dalla sua ha ancora la giovane età, 22 anni, e di certo Harrison non ha alcuna intenzione di fermarsi proprio adesso che ha ritrovato il piacere di giocare a tennis. Che il 2015 possa essere l’anno buono per togliersi qualche soddisfazione? Le premesse sembrano esserci.
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