TENNIS – Di Diego Barbiani
ASTANA. Pronostico rispettato. Fabio Fognini e Simone Bolelli portano avanti l’Italia ad Astana grazie al prezioso successo maturato in tre set sui kazaki per 7-6(4) 6-3 6-7(13) 6-4. Domani Andreas Seppi ha in mano il primo match point, ma dovrà fare attenzione a Mikhail Kukushkin.
I campioni dell’Australian Open hanno disputato una prova di grande carattere, senza pagare eccessivamente il contraccolpo psicologico dovuto ad un incredibile tie-break del terzo set colmo di errori davvero grossolani, praticamente tutti contro di loro. Hanno dimostrato una volta di più di aver trovato un’intesa che fa sognare, perché avere un doppio forte e così coeso, in Coppa Davis, vuol dire tantissimo. L’Italia alla fine gongola, il Kazakistan invece si trova aggrappato ad un filo: domani Kukushkin e Golubev non potranno sbagliare un colpo se vorranno provare a ribaltare la situazione.
A fare la differenza, quest oggi, sono stati entrambi i giocatori azzurri che non hanno mai avuto differenze di rendimento tra l’uno e l’altro ma hanno sempre viaggiato in coppia con Bolelli che forse spiccava maggiormente, nel complesso, per solidità. L’unica, ininfluente, macchia sulla prestazione di Fognini è stato il turno di battuta perso, l’unico dell’Italia in tutto l’incontro.
Quello che però si è verificato sul finire del terzo set ha dell’incredibile, perché dal 5-5 e servizio Golubev è cominciata una serie enorme di chiamata errate, tutte a sfavore degli azzurri e prontamente corrette dall’occhio di falco. Se ne sono contate almeno sei, di cui due veramente vicine allo scandalo, con la pallina che dalla verifica risultava essere addirittura interamente dentro al campo. Il nervosismo era a fior di pelle ed un fallo di piede chiamato a Fognini, sul primo match point ed impossibile da verificare, rischiava di far crollare tutto quello di buono che si era costruito. Non sono bastati sei match point e punti vinti con cuore e rabbia, al quinto set point, dopo diversi momenti in cui Golubev aveva cominciato a picchiare con molta più decisione, è arrivato il passante di rovescio vincente a chiudere un terzo set opaco per tre quarti e trasformatosi improvvisamente in una battaglia impari.
Lo stesso Andrey, fino almeno al 6-6, era tra i quattro giocatori quello che stava mancando all’appello. Poi, dal nulla, ha trovato due punti meravigliosi su altrettanti match point azzurri in quel tribolato tie-break ed il discorso si è riaperto.
A quel punto, coi padroni di casa che avevano innalzato il livello, dal lato azzurro è subentrata tanta tensione, con il rischio che ogni colpo potesse essere nuovamente “condizionato” da una nuova chiamata errata dei giudici di linea che o erano in buona fede o cercavano ogni mezzo per destabilizzare Bolelli e Fognini. In ogni caso, erano vittime di una prestazione decisamente insufficiente.
Nel quarto set sono arrivate altre occasioni mancate nel primo turno di battuta dei kazaki. Quattro palle break che avrebbero potuto spaccare nuovamente, e forse in maniera definitiva, l’incontro. Invece, sul 5-4 per l’Italia, due errori dei padroni di casa a rete hanno aperto la strada al break conclusivo. L’importanza di questo risultato, soprattutto per come è maturato, è capitale. Adesso rimane solo un punto ed un Andreas Seppi riposato, domani, non dovrà mai abbassare la guardia perché ad Astana può ancora succedere di tutto.
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