TENNIS – di Federico Parodi
INDIAN WELLS. Rafael Nadal accede agli ottavi di finale del torneo di Indian Wells, superando con il punteggio di 6-4 6-2 l’ex promessa del tennis americano Donald Young. Uno score che non deve trarre in inganno: il maiorchino non ha affatto brillato.
Nel 2008 la wild card statunitense Donald Young affrontava per la prima volta Rafa Nadal, già tre volte campione al Roland Garros. Era un terzo turno di Indian Wells e l’allora 18enne americano racimolò soltanto quattro giochi. Molti avrebbero scommesso sul talento di quel ragazzino, ex numero uno Juniores, esordiente nel circuito maggiore a soli 15 anni e predestinato a raccogliere l’eredità dei grandi campioni del tennis a stelle e strisce. Doveva essere il primo di una lunga serie di match con i migliori giocatori del mondo. Nessuno avrebbe immaginato che la stella di Young si sarebbe spenta progressivamente, schiacciato dalla pressione di dover sfondare a tutti i costi.
Dopo aver navigato nella mediocrità per anni, guardando soltanto in tv i grandi incontri che avrebbe voluto giocare da protagonista, sette anni più tardi, ancora a Indian Wells, ancora al terzo turno, ritrova il campione spagnolo. Nadal ha nel frattempo arricchito la bacheca con altri 11 slam, l’americano è ancora alla caccia del suo primo titolo nel circuito maggiore.
La seconda puntata della rivalità teorizzata e poi mancata tra lo spagnolo e l’americano difficilmente potrà essere catalogata tra i migliori match del 2015. E non c’è neanche quella sensazione del “poteva essere e non è stato”. Nadal si conferma ancora molto lontano dalla forma ottimale, ma non è una novità. Forse ci si sarebbe aspettato qualcosa in più dallo sfidante, che ha cominciato la stagione con rinnovati propositi e una finale, la seconda in carriera, a Delray Beach. Nulla da dire sul piano tattico adottato da Young, che fin da subito ha provato a mettere in pratica un tennis aggressivo. Gli errori, però, si sono moltiplicati, game dopo game, break dopo break. Sì, perché anche Nadal ha sbagliato parecchio e i due si sono tolti il servizio vicendevolmente più e più volte, quasi alla stregua di un match femminile.
In un primo set con pochissimi vincenti, Young vince la gara degli errori gratuiti (17 a 15). Basterebbe questo dato a spiegare l’andamento di un parziale tutt’altro che esaltante, che Nadal porta a casa non si sa nemmeno come, dopo essere stato sotto 3-1. Da quel momento Young non è più riuscito a tenere il servizio, se non nell’ultima occasione utile, a partita già compromessa, nonostante un Nadal in vena di regali abbia provato a farlo riemergere più di una volta. L’ultima all’inizio del secondo parziale. Sull’1-1, conquistato l’ennesimo break grazie a un doppio fallo dell’avversario, il numero 3 del mondo ha deciso di prendere il largo, lasciando al povero Donald dubbi esistenziali di difficile risoluzione. Dopo sette anni ha riaffrontato Nadal a Indian Wells ed è riuscito a strappare all’avversario soltanto due giochi in più dell’ultima volta. Ma il risultato finale è sempre lo stesso e alla luce della prestazione odierna dello spagnolo fa probabilmente ancora più male della lezione patita nel 2008.
Nella giornata di giovedì per Nadal ci sarà un ottavo di finale non semplice contro Gilles Simon, giocatore decisamente più solido rispetto a Young. L’iberico dovrà per forza di cosa fornire una prestazione diversa, alzando il livello del suo tennis e limitando il numero degli errori non forzati. Si prospetta un match interessante e il francese, per una volta, potrebbe anche non partire con gli sfavori del pronostico.
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