TENNIS – Di Giancarlo Di Leva
Simone Bolelli era chiamato a ripetere l’impresa realizzata a Marsiglia il mese scorso quando al 2° turno superò il canadese al tie break del 3° set (6/4 3/6 7/6), ottenendo la 1° vittoria contro un Top Ten dopo 35 sconfitte.
Purtroppo Bolelli oggi era la copia sbiadita del giocatore determinato, lucido, a tratti cinico di Marsiglia, anche se il canadese, facendo tesoro dell’esperienza di Marsiglia, oggi è stato particolarmente attento e non ha lasciato all’avversario alcuna chance facendo l’82% dei punti al servizio (40 su 48) e senza concedere pale break all’italiano.
All’esordio nel torneo, contro il brasiliano Bellucci, Bolelli aveva rotto l’incantesimo, vincendo il primo match in carriera a Indian Wells dopo 2 tentativi falliti nel 2008 (battuto da Isner) e nel 2009 (battuto da Giquel). L’italiano in quella circostanza ha offerto una prova confortante, riuscendo a spuntarla con autorevolezza, al termine di un incontro molto combattuto risolto al terzo set ,contro un avversario per niente arrendevole, fugando il timore che potesse risentire ancora della defaillance avuta in Coppa Davis contro Mikhail Kukushin.
L’incontro odierno è stato poco spettacolare: si è scambiato poco e il servizio l’ha fatta da padrone. Bolelli non è riuscito ad essere sufficientemente reattivo in risposta nonostante le percentuali non eccezionali di prime palle in campo del canadese (58%), cosa che invece l’altro è riuscito a fare molto meglio (5/20 in risposta sulla 2° contro il 12/21 del canadese). Il primo set durato 29 minuti è stato deciso dal break ottenuto da Raonic nel 4° game in cui Bolelli si è fatto rimontare dal 40-15.
Il secondo set è corso via ancora più veloce almeno fino al 4 pari (con solo 5 punti in tutto lasciati al servizio dai due giocatori. E li è arrivato il break chirurgico di Raonic che rompe l’equilibrio alla seconda palla break e di fatto chiude il match.
Peccato. Bolelli lascia il torneo migliorando ulteriormente la sua classifica (dovrebbe essere alla fine intorno alla 46° posizione) e avvicinando quel best ranking (36) datato ormai nel lontanissimo febbraio 2009 che è ormai a portata di mano tanto più che nei prossimi mesi il bolognese ha pochi punti da difendere.
Intercettato nel post partita, Simone ha dichiarato di aver sbagliato soprattutto quando nel primo set, stando dietro nel punteggio, doveva rimanere agganciato il più possibile ed invece ha regalato il turno di battuta con tre brutti errori. Nel secondo set, invece, vedendo che Raonic era molto in palla al servizio avrebbe dovuto fare tutto alla perfezione per avere un’occasione al tie-break mentre sul 4-4 ha servito poche prime palle.
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