TENNIS – DOHA. E’ forse la vittoria più bella della carriera per Lucie Safarova. Da considerare almeno tra le cinque più importanti. Il 6-4 6-3 con cui si è imposta in finale su Victoria Azarenka vuol dire tantissimo perché corona un mese di febbraio giocato a livelli altissimi, con piazzamenti importanti sia ad Anversa che a Dubai dove però trovò sempre davanti a sé la più giovane connazionale Karolina Pliskova.
Questa volta, invece, completa l’opera andando a vincere il titolo di maggiore prestigio della sua carriera e proprio da qui può guardare al futuro con grande ottimismo. Da aprile dello scorso anno ha innalzato il proprio livello, da quella sconfitta a Stoccarda nel primo turno contro Maria Sharapova in un match palpitante e conclusosi dopo tre tie-break. Da lì è arrivato il quarto di finale al Roland Garros e soprattutto la semifinale a Wimbledon con la soddisfazione finale della terza Fed Cup e del nuovo best ranking. Ora, però, questo suo primato si sta limando settimana dopo settimana e da domani il suo nome sarà associato al n.11 del mondo, a poco più di 200 punti da Andrea Petkovic e da un traguardo insperato, nonostante il grande bagaglio tecnico di cui dispone.
Il suo magico febbraio si è chiuso con tre vittorie di grande caratura, prima nei quarti proprio contro Petkovic, poi in semifinale contro un’altra giocatrice in grande forma come Carla Suarez Navarro ed oggi contro la rientrante Victoria Azarenka, che avrà l’amaro in bocca per non aver completato una settimana perfetta e dovrà accontentarsi del trofeo di finalista sconfitta, ma dovrà guardare con grande fiducia al futuro viste le prestazioni di alto livello mostrate in tutta la settimana dove ha battuto giocatrici come Angelique Kerber, Elina Svitolina, Caroline Wozniacki e Venus Williams.Oggi ha pagato un po’ di noie fisiche alla gamba sinistra: dall’inizio del secondo parziale cercava, accorciando gli scambi, di trovare altre vie d’uscita senza però fortuna. Non dovrebbe essere nulla di grave, ma battere una Safarova così determinata sarebbe stata dura anche in condizioni ottimali.
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