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Susanne Celik vuole spiegazioni dall'ITF sulla sua squalifica a Surprise

TENNIS – Di Samuele Delpozzi

19 febbraio 2015, apparentemente una giornata qualsiasi a Surprise, località dell’Arizona che ospita un piccolo ITF da 25mila dollari. Una classica tappa del circuito minore, infarcita di giovani emergenti in rampa di lancio e nobili decadute in cerca di riscatto.

Al secondo turno si affrontano la svedese Susanne Celik – numero 230 mondiale e ottava testa di serie – e la quindicenne Catherine Cartan “CiCi” Bellis, bambina prodigio capace di battere la Cibulkova allo scorso US Open, nonché campionessa in carica del Trofeo Bonfiglio.

La scandinava fugge rapidamente sul 6-1 5-1, sale a match point ma non riesce a chiudere, finendo per cedere il secondo set in un combattutissimo tie-break, 8-6. L’equilibrio persiste fino al 2-2 del terzo, quando improvvisamente il torneo – per una volta all’altezza del nome – regala una sorpresa a dir poco clamorosa: Celik squalificata senza possibilità d’appello, accusata d’aver colpito con una pallata un giudice di linea del campo adiacente, dove si stava disputando un incontro di doppio.

A nulla sono valse le giustificazioni della tennista di Örebro, scoppiata in lacrime dopo l’estromissione in tempo record da parte della supervisor: quest’ultima, chiamata in causa dall’arbitro, ha immediatamente decretato la fine del match, senza voler sentire ragioni né mostrare il regolamento all’esclusa, che apparentemente ne aveva fatto richiesta.

Ma come sono andate realmente le cose? A questo punto, le varie versioni sull’accaduto divergono e la verità si fa nebulosa. Inizialmente viene riferito che Susanne – furiosa per aver dilapidato l’enorme vantaggio – avrebbe scagliato con violenza una pallina in preda al nervosismo, e che questa avrebbe accidentalmente colpito il giudice alla gola, lasciandolo dolorante anche al termine del match. Fatto che, se confermato, basterebbe a giustificare la sanzione, nonostante l’involontarietà del gesto.

La Celik, tramite un’intervista rilasciata al portale svedese Tennis.se, ha invece raccontato una storia molto diversa. Nessuno scatto di rabbia, a suo dire, anche perché il punteggio era ancora in perfetta parità: semplicemente, nell’atto di passare le palline all’avversaria per il turno di servizio – nei tornei minori è molto rara la presenza di raccattapalle, quindi le giocatrici devono fare da sé –, una di queste, steccata per sbaglio, sarebbe rimbalzata sul terreno per poi impattare il giudice in movimento, senza comunque procurargli alcun danno fisico.

La ventenne di origine turca ha quindi rincarato la dose, evidenziando come in precedenza la Bellis – già protagonista di svariate imprecazioni e lanci di racchetta, mai sanzionati dall’arbitro – avesse colpito un giudice alle gambe con una pallata diretta, senza neppure il rimbalzo intermedio, e se la fosse cavata con un semplice warning.

Una disparità di trattamento che la Celik spiegherebbe con lo status di “fidanzatina d’America” della giovanissima CiCi, uno dei migliori prospetti made in USA e per questo tutelata ben oltre il lecito dagli ufficiali del torneo di casa. Come se non bastasse, una volta ottenuta la vittoria a tavolino, la statunitense sarebbe letteralmente impazzita di gioia, sollevando le braccia al cielo e scambiando un high five con l’allenatore: non esattamente da manuale del perfetto sportivo, date le circostanze.

In questo giallo, ormai degno di Agatha Christie, si è poi aggiunta anche la testimonianza di Sofia Arvidsson, futura campionessa del torneo: l’ex top-30 scandinava, presente a bordocampo, ha avallato la tesi della connazionale, definendo assurda ed ingiusta la decisione della supervisor. Non contenta, ha successivamente dedicato all’amica Susanne la vittoria ottenuta nei quarti proprio ai danni della Bellis, tramite un emblematico messaggio su Twitter.

Tuttavia, nonostante l’appoggio di una delle tenniste più corrette e rispettate del circuito, la giovane svedese lascia Surprise con il bilancio in rosso – non solo deprivata di punti e prize money, ma anche costretta a pagare una multa. È comunque sua intenzione scrivere all’ITF, dopo aver già parlato telefonicamente con gli uffici di Londra, per ottenere giustizia o quantomeno un chiarimento definitivo che appare doveroso.

Intanto il carrozzone del tennis prosegue la sua corsa, non c’è tempo per rimpianti e recriminazioni: questa settimana un altro 25mila dollari negli States, a Rancho Santa Fe, dove sono iscritte tutte le protagoniste della vicenda appena raccontata. Già sorteggiato il tabellone: primo turno Arvidsson-Celik. Casualità?

 

Redazione

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