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Nick Kyrgios: meteora o stella destinata a brillare?

TENNIS – SALVATORE DE SIMONE – Nick Kyrgios, dopo Wimbledon, ha raggiunto i quarti di finale anche all’Australian Open. Molti pensano sia lui il tennista che primeggerà nei prossimi anni. Alcuni però non sono di questo parere e sono dubbiosi sul futuro del giovane australiano. Chi avrà ragione?

Nick Kyrgios è il tennista del momento e il quarto di finale raggiunto all’Australian Open è stata una specie di conferma per chi (e sono molti) lo considera il prossimo grande protagonista del tennis maschile. E’ sufficiente dare un’occhiata ai vari social network, ai blog, ai siti e alle grandi firme che si occupano di tennis nei quotidiani importanti, per capire come il giovane australiano susciti una notevole attenzione e venga valutato come il giocatore più interessante tra i nuovi che, prima o poi, dovranno prendere il posto dei grandi ‘vecchi’ campioni.

Ma, oltre ai tanti sostenitori, c’è chi è fuori dal coro non nascondendo una certa antipatia nei confronti del diciannovenne di Canberra e pensa che quest’ultimo sia solo un ‘bluff’, una bolla di sapone destinata a sciogliersi con il passare del tempo, come è successo in passato a fin troppi tennisti ritenuti all’inizio della loro carriera futuri grandi vincenti.

Il primo argomento di solito utilizzato dai suddetti detrattori di Kyrgios è il fatto che l’aussie ha finora raggiunto ‘solo’ due quarti di finale nei major e quasi nessun risultato importante negli altri tornei del circuito, sottolineando in questo modo la poca continuità del tennista. Ma si potrebbe rispondere che due ottimi risultati in eventi come Wimbledon e Australian Open a soli 19 anni non è una cosa proprio da tutti (nemmeno da alcuni big del passato e del presente) e che i veri giocatori si vedono appunto nelle competizioni importanti, anche se Kyrgios nei masters 1000, dopo l’exploit londinese, non ha brillato.

Un altro aspetto su cui premono coloro a cui l’australiano non piace è il fatto che il suo gioco si basi soprattutto sul duo servizio-diritto. C’è del vero in questa affermazione; i colpi ‘massimi’ di Kyrgios infatti sono la battuta e il diritto a tratti devastante: salta subito all’occhio che nei momenti in cui i suddetti colpi non funzionano a dovere il suo gioco perde efficacia, permettendo così all’avversario di sovrastarlo. Ma il giovane di Canberra sembra intenzionato a lavorare su questo ‘limite’; in fondo, già nello slam australiano è parso migliorato con il rovescio (colpo con cui comunque era già capace di trovare angoli notevoli, anche se non in modo continuo) e ha provato a variare un po’ di più la sua esplosività tentando qualche volta la via della rete, dove è riuscito talvolta a realizzare vole’ non banali, nonostante da quel punto di vista deve ancora lavorare tantissimo.

C’è un ulteriore caratteristica dell’aussie che non va giù a chi lo critica: la sua esagerata esultanza e i suoi modi un po’ troppo ‘sguaiati’, non soliti a vedersi in un campo da tennis. Però si potrebbe obiettare che uno può gioire ( o inveire) su un punto come preferisce e fin quando questo esultare non sfocia nell’insulto o nella maleducazione nei confronti degli altri (avversario, pubblico, giudici di sedia e di linea) alla fine ci si può passare sopra: inoltre Kyrgios grazie a questo modo di comportasi riesce a trascinare gli spettatori e a caricarsi durante la partita, giocando partite appassionanti. Federer, tanto per fare un nome, non ha bisogno di questo modo di fare per ‘infiammare’ il pubblico, ma non tutti possono essere lo svizzero. E in fin dei conti questo aspetto non è importante per i risultati.

Ciò a cui invece l’australiano deve fare attenzione se vorrà primeggiare nel futuro sono gli infortuni. Questa è la base dell’argomento forse più fondato, tra quelli usati da coloro che dubitano della possibilità di Kyrgios come protagonista nei prossimi tempi. Il tennista ha sorpreso tutti alla fine della stagione passata saltando gli ultimi tornei dell’anno; inoltre prima dell’Australian Open sono girate alcune voci di un suo forfait (poi non verificatosi) al primo slam stagionale; infine, subito dopo il major, ha deciso di prendersi una pausa di un mese per curare bene la schiena, la quale sembra dargli qualche problema. Tanti tennisti, che avrebbero potuto vincere molto di più, sono stati fermati da qualche malessere fisico (un esempio su tutti: Del Potro) e l’australiano già adesso sembra fare troppi periodi di ‘riposo’ per via di qualche infortunio, che potrebbe rivelarsi uno degli avversari più difficili da affrontare.

Nick Kyrgios è un tennista che fa discutere, intorno alla cui figura stanno già nascendo dibattiti e polemiche, anche se per il momento non clamorose. Se sarà una meteora che deluderà le attese o una stella che brillerà nel firmamento del grande tennis lo vedremo col tempo. Ma se saprà migliorare gli aspetti tecnici e tattici in cui è ancora deficitario e non verrà tartassato dai malanni fisici, non è azzardato prevedere per il giocatore di Canberra un futuro da protagonista. Lui è fermamente intenzionato ad esserlo. Vedremo se invece avranno ragione gli scettici: almeno per il momento, però, kyrgios li ha ampiamente smentiti.

 

 

 

 

 

 

 

Salvatore De Simone

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Tags: Nick Kyrgios

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