TENNIS – Di Daniela Dolce
SAN PAOLO. Sfuma l’impresa per Luca Vanni. Dopo essere stato a tre punti dal match, l’azzurro si è arreso a Pablo Cuevas per 6-4 3-6 7-6 in due ore e sei minuti di gioco.
Esattamente dodici mesi fa batteva il tedesco Moritz Baumann in un torneo Futures di Sondrio: era il numero 714 del mondo e alla maggior parte degli appassionati il suo nome non diceva molto. A un anno di distanza, il 29enne di Castel del Piano vive la sua favola. Una favola del tutto inaspettata, che inizia dalle qualificazioni del torneo di San Paolo e che gli regala la settimana delle prime volte: dalla prima vittoria in un main draw – e lo stupore di chi è stato via due ore e ha ricevuto “46 messaggi su WhatsApp” – alla prima finale ATP. Nove giorni di intense emozioni che che Luca Vanni non dimenticherà tanto facilmente. E nemmeno noi. La sua storia ci ha fatto emozionare, ci ha fatto sperare, ma soprattutto ci ha restituito una meravigliosa consapevolezza: non è mai troppo tardi per un grande sogno.
Vanni scende in campo senza niente da perdere, contro un avversario che di esperienza ne ha decisamente di più, ma con una storia non troppo diversa dalla sua. In avvio di partita è il servizio a farla da padrone, in particolare quello di Cuevas, molto angolato e difficile da gestire. Luca è comunque bravo a reggere il ritmo fino al 4-4, quando l’uruguagio approfitta delle sue prime incertezze e ottiene addirittura il break a zero. Si chiude così per 6-4 il golden set di Pablo, che non cede un solo punto alla battuta e mette a segno 20 punti su 20.
Il secondo parziale è probabilmente la prova più importante per Vanni. Proprio come nell’incontro di semifinale, l’azzurro non si perde d’animo, riesce a cancellare e a ripartire da zero: strappa subito la battuta all’avversario, annulla due palle break nel successivo turno e consolida il vantaggio sul 3-0 con un recupero incredibile. Piccolo allarme al cambio campo, quando Luca sembra accusare qualche fastidio al ginocchio sinistro e chiede l’intervento del fisioterapista per una fasciatura. Nulla che gli impedisca di proseguire: bravo ad accorciare gli scambi, prende sempre più rischi e, anche grazie ad una prestazione impeccabile al servizio, porta a casa il set per 6-3.
Nella frazione decisiva Vanni continua a dar prova di straordinaria solidità mentale, mettendo ancora in difficoltà Cuevas con la battuta e con una maggiore aggressività in risposta. Con un passante stretto di dritto nell’ottavo game, ottiene il break che gli consente di servire per il match. Il sogno appare sempre più reale, il 29enne azzurro si trova a tre punti dal suo primo titolo ATP. Ma nel momento della verità arriva la reazione immediata di Cuevas: controbreak. Luca riesce con freddezza a trascinare il set a tie-break, dimostrando di voler rimanere aggrappato al match fino all’ultimo punto. Dopo un mini-break concesso in apertura, però, l’uruguaiano non molla più la presa: sul 6-3 mette a segno un bellissimo passante di rovescio e si getta a terra in un urlo liberatorio.
Se l’esperienza ha fatto la differenza nei momenti importanti, Luca può ritenersi comunque pienamente soddisfatto al termine di quella che ha definito “la settimana più bella della sua vita”. Ha dimostrato di possedere quel carattere che è necessario per competere coi big e soprattutto tanta, tanta voglia di farcela. Da domani sarà alle soglie della Top 100 e forse questo risultato va già oltre ogni più rosea aspettativa per un tennista che, due anni fa, dopo l’ennesima operazione al menisco, stava iniziando a valutare l’ipotesi del ritiro.
Prosegue quindi la striscia positiva di Pablo Cuevas, che non perde un match su terra rossa dal secondo turno del Roland Garros 2014. Per lui si tratta del terzo titolo ATP, dopo Bastad e Umago dello scorso anno. Vittoria che, tra l’altro, lo porta dritto alla 23esima posizione del ranking mondiale.
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