TENNIS – RIO DE JANEIRO. E’ storia: Fabio Fognini ha battuto Rafael Nadal. Andreas Seppi non è più solo, ora a fargli compagnia, lassù nel circolo di tennisti azzurri in grado di battere uno tra i più forti giocatori dell’ultimo decennio nel circuito maggiore c’è anche il tennista di Arma di Taggia, che ha superato lo spagnolo 1-6 6-2 7-5.
E’ storia, perché è stata una vittoria rocambolesca, pazza, inaspettata, impronosticabile. Una vittoria che racchiude tutta l’essenza del giocatore azzurro, talento puro del tennis italico ma da sempre troppo discontinuo. Eppure, in questa afosa serata di Rio de Janeiro, tutto è filato per il verso giusto a partire dal secondo set. Dopo un inizio molto complicato, è risucito a sciogliersi ed a salire di livello, aumentando vertiginosamente la forbice con il suo avversario.
Per una sera, quello che dominava in lungo ed in largo non era il nove volte vincitore del Roland Garros ma il nostro Fabio, che disegnava traiettorie di rovescio deliziose e con il dritto colpiva senza avvertire la paura. Dall’altra parte, invece, c’era un giocatore che non riusciva ad essere incisivo, continuando la tendenza avuta durante tutto il torneo. E’ bastato contro Bellucci, contro Carreno Busta, persino contro Cuevas in una partita molto pericolosa, stasera però no. Il rovescio era indolore, la palla non viaggiava e quando lo faceva perdeva il controllo. E’ arrivato anche a discutere piuttosto veementemente con Carlos Berdardes, reo di avergli dato un warning per perdita di tempo. Il regolamento parla chiaro: non si possono superare i 25 secondi, lui solo nel punto seguente al richiamo ne ha impiegati 32, ma in questo caso è stato graziato.
Nel terzo set, vedendo che da fondo non riusciva a contrastare a dovere l’azzurro, ha provato a verticalizzare molto di più, cercando sempre più spesso la via delle rete. Alle volte gli riuscivano colpi pregevoli, come una voleè smorzata a lungo applaudita da Fognini o uno smash ad indietreggiare nelle fasi finali del set decisivo, ma nel dodicesimo game un passante di rovescio di Fabio ha creato i presupposti per qualcosa di davvero speciale. Sullo 0-30 è risalito, ha annullato due match point, sul terzo la sua palla ha preso il nastro e stava per morire appena al di là del nastro, ma un balzo felino di Fabio l’ha arpionata a due centimetri dal secondo rimbalzo e l’ha rigiocata. Vincente. Gioco, partita, incontro Fognini. Seppi non è più solo, neppure in quanto a clamorosi exploit in questo 2015 così dolce, al momento, per il tennis azzurro. Per completare l’opera, ora, ci vorrà una vittoria domani contro un David Ferrer che ha rischiato qualcosa di troppo nel primo set contro Andreas Haider Maurer ma ha concluso 7-5 6-1. Non sarà facile, inutile illudersi. Però per un giorno possiamo rendere omaggio a Fabio, autore di un’impresa storica.
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