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Atp Dubai: Coric approfitta di un Murray falloso. Berdych fatica, tutto facile per Federer e Djokovic

TENNIS – DUBAI – Di Samuele Delpozzi

“Quando gioco al meglio somiglio a Djokovic, altrimenti sono più come Murray”. Testo e musica di Borna Coric, giovane di belle speranze cui di certo non fa difetto l’autostima.

Una simile boutade – al limite dell’irriverenza verso un plurivincitore Slam – aveva suscitato l’ilarità di colleghi e addetti ai lavori, aggiungendo ulteriore pepe al match odierno, il quarto di finale a Dubai che lo vedeva opposto proprio allo scozzese.

La ritrovata forma di Andy, finalista in Australia e di nuovo numero 3 del ranking, lasciava presagire un sanguinoso contrappasso per il diciottenne di Zagabria, entrato in tabellone come lucky loser e sopravvissuto per miracolo ai primi due incontri. Ed effettivamente mattanza è stata, 6-1 6-3 in appena un’ora e 19 minuti.
Ciò che nessuno aveva previsto, tuttavia, è che fosse proprio Murray a subire la lezione anziché impartirla.

Le caratteristiche tecniche dei due giocatori sono in effetti simili, fatte le dovute proporzioni: buona prima di servizio ma seconda attaccabile, rovescio molto più sicuro del diritto, eccellente fondo atletico e spiccata attitudine difensiva.
Dopo un paio di game di studio, Murray regola immediatamente le impostazioni del match sulla modalità “catastrofe”: tre errori di rovescio ed un doppio fallo a siglare il primo break dell’incontro. Lungi dall’essere una piccola svista a freddo, il britannico concede due ulteriori repliche sull’1-3 ed 1-5, impilando la bellezza di 27 errori non forzati uno sull’altro. Considerato che per vincere un parziale sono necessari 24 punti, l’espressione “set regalato” non è solamente metaforica, in questo caso.

Ad acuire ulteriormente la frustrazione di Andy, la solidità granitica del croato, davvero stupefacente per un ragazzino alle prime armi: il rovescio è già un’arma importante, in grado di reggere lo scambio prolungato anche con i migliori, esibendo al contempo un’abilità nei recuperi degna di Nole, suo modello dichiarato. Il vero tallone d’Achille resta il diritto, spesso corto e sfilacciato, intriso di rotazioni per sopperire alla mancanza di controllo.
Vista la palese asimmetria nei fondamentali di Coric, è ancor più lampante la confusione tattica dello scozzese, oggi costantemente impegnato a scambiare sulla diagonale sinistra anziché infierire sul punto debole. Incapace di sfondare in fase di palleggio, Murray tenta quindi la carta varietà ed improvvisazione – con un tocco di disperazione – ma neppure gli estemporanei serve&volley o le smorzate riescono ad incrinare le difese del suo clone più giovane e performante.

Il secondo set resta in equilibrio fino al 3-2, quando Borna si assicura il break grazie ad un delizioso pallonetto di rovescio, staccando una mano in allungo sulla discesa a rete dell’avversario. Al servizio per chiudere il match sul 5-3, il teenager croato palesa il primo comprensibile nervosismo, scivolando indietro 0-30 con un paio di errori: sembra finalmente l’occasione giusta per Murray, incapace fino a quel momento di procurarsi anche solo una misera palla break.
Invece, emblema di una giornata da dimenticare in fretta, Andy affossa in rete il più comodo degli smash, a due passi dalla rete. Sfumata così l’opportunità dello 0-40, arriva in un amen la resa definitiva, sigillata dall’ennesimo rovescio in corridoio sul primo match point.
Il tabellino del tennista di Dunblane recita alla fine 55 gratuiti, di fronte ad appena 15 vincenti: un bilancio da far impallidire anche i peggiori incubi della WTA.

Coric si assicura pertanto la seconda vittoria in carriera su un top-10, dopo quella con Nadal a Basilea, ed al contempo anche la prima semifinale ATP: ora lo attende un’altra sfida da sogno contro Roger Federer, oggi beneficiario del ritiro di Gasquet dopo appena un set.
Comunque vada, lo status di più giovane tra i top-100 è ampiamente cementato. Prossimo obiettivo i primi 50, anche se l’ambizione – dichiarata spavaldamente ad inizio anno – è di terminare la stagione tra i migliori 15.

 

(4) Berdych b. Stakhovsky 6-3 4-6 6-2

Nel secondo quarto di finale, gerarchie ristabilite a fatica: Tomas Berdych necessita di 3 set per liberarsi dell’insidioso Sergiy Stakhovsky, reduce dalle semifinali a Marsiglia dove tra gli altri aveva eliminat
o Wawrinka. Finisce 6-3 4-6 6-2 per il ceco, vincitore degli ultimi 5 game dall’1-2 del terzo. Domani se la vedrà con il numero 1 mondiale Novak Djokovic, facile vincitore (6-1 6-1) nell’ultimo incontro di giornata contro il sorprendente turco Ilhan. 

(2) Federer b. Gasquet 6-1 rit.

E’ durato solo una ventina di minuti il quarto di finale tra Roger Federer e Richard Gasquet. Lo svizzero non ha avuto bisogno di disputare un match intero, dato che il transalpino ha gettato la spugna per infortunio alla fine del primo set (forse al piede ma non è ancora chiaro). Già dai primi scambi della partita si era visto un Gasquet rinunciatario e falloso, dall’atteggiamento piuttosto dimesso; Federer dal canto suo si muoveva bene e aveva cominciato con tutt’altro piglio rispetto al match di ieri contro Verdasco (quest’ultimo battuto comunque in due set). L’elvetico, come al solito in questi ultimi tempi, è andato spesso a rete, invogliato probabilmente anche dal fatto che la sfida fosse tutta in discesa fin dall’inizio, e per il resto ha amministrato la situazione con tranquillità. Quattordicesima vittoria dello svizzero nei confronti di Gasquet (che ha sconfitto Federer solo due volte, entrambe sulla terra rossa). Roger in semifinale se la vedrà con l’enfant prodige Borna Coric, il quale nel primo match della giornata ha umiliato Andy Murray. Sarà interessante vedere se il giovane croato riuscirà a sfoggiare una buona prestazione anche contro l’eterno fuoriclasse rossocrociato.

(1) Djokovic b. Ilhan 6-1 6-1

 

Redazione

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