TENNIS – MELBOURNE. Di Giovanni Di Leva – Era veramente difficile pronosticare la vittoria di Andreas Seppi contro il più grande tennista di tutti i tempi. Ho rivisto la partita, ho analizzato i dati del match e non c’è dubbio che Andreas abbia giocato la partita perfetta, la migliore della sua lunga carriera.
E’ stato sempre sul pezzo con la testa,lucido, senza mai un tentennamento ,indovinando quasi sempre la scelta giusta, anche nei momenti topici della partita ed in particolare nei 2 tie-break in cui si è trovato sotto 1-4 nel primo e 4-5 nel secondo con mini break a favore dello svizzero che, se ne avesse approfittato portando la partita al 5° set, avrebbe probabilmente inferto un colpo mortale ai sogni di gloria del tennista altoatesino.
Partita della vita quindi che fai fatica a credere di aver giocato,di quelle che ti lasciano stordito ed è qua che per Andreas viene il difficile. Ha battuto il favorito n.2 del torneo di cui hai preso il posto in tabellone, cosa a cui non era assolutamente preparato. Era entrato in campo per divertirsi come da lui stesso dichiarato nel dopo partita e invece si è ritrovato a rispondere alle domande di chi lo intervistava, lo elogiava e gli chiedeva le sensazioni in vista del prossimo match. Eh già, perché il torneo per Andreas continua. Ha due notti per smaltire la sbornia e dopodomani c’è un nuovo avversario che almeno sulla carta è sicuramente meno forte di quello che ha appena battuto. E’ vero che ogni match è una storia a parte, ma è anche vero che per Seppi si prospettano scenari che non aveva neanche sognato.
Andreas a 30 anni e con 39 slam giocati prima di questo, non era mai andato oltre il 4° turno e sembrava da un anno a questa parte aver serenamente intrapreso la via del declino nella consapevolezza di aver avuto una carriera più che onorevole. Va detto che il bilancio contro i Top Ten (6w/67L) unitamente all’andamento della sua classifica con un best ranking al n.18 e una sostanziale costante presenza tra i top 50 negli ultimi 7 anni testimoniano di un buon giocatore, molto serio e coscienzioso, affidabile contro gli avversari più deboli ma difficilmente in grado di superarsi. Negli ultimi 2 anni non ha mai raggiunto la finale di un torneo e lo scorso anno non è mai andato oltre i quarti di finale, scendendo lentamente in classifica da quel numero 18 dell’aprile 2013 e chiudendo il 2014 al n.45.
Ed ecco invece che dopodomani, contro la giovane speranza del tennis australiano, il 19enne Kyrgios attualmente n.53 del mondo, col quale ha già perso agli Us Open dello scorso anno, Seppi rimette in gioco la sua carriera, con la possibilità di iniziare a 30 anni un nuovo corso ,ottenere il miglior risultato in carriera in un Major,tornare a ridosso dei top 30 e mettere nel mirino l’obiettivo di n.1 d’Italia di cui sembrava doversi fregiare per chissà quanto tempo l’inaffidabile Fognini che da qui a marzo ha cambiali in scadenza per 660 punti.
La vittoria contro Roger deve dare a Seppi ,integro fisicamente, la consapevolezza di poter ancora reinventarsi un futuro da protagonista, e il match con Kyrgios mai come questa volta suona come la prova del nove. Forza Andreas, non ti sentire appagato,”stay hungry”. Il bello per te deve ancora venire!
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