TENNIS – MELBOURNE. Di Gianluca Atlante – Simone Bolelli e Fabio Fognini. O, se volete, Fabio Fognini e Simone Bolelli. Di sicuro Italia e sembra fatto apposta questo 31 gennaio 2015, con il nostro Paese a battezzare un nuovo Presidente della Repubblica ed una coppia, 56 anni dopo, padrona di uno Slam, quello australiano, quello più lontano da noi, quello più lontano dai mitici Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, che nel lontano 1959 trionfarono al Roland Garros.
Altri tempi, altri doppi, ma il nostro, fatto di due ottimi singolaristi, ce lo teniamo stretti. Capace di abbattere ogni sorta di luogo comune, anche quello che i doppi si vincono giocando a rete. Loro, invece, si sono messi lì, con tanta pazienza e, martellando da fondocampo, hanno saputo capitalizzare a meraviglia ogni piccolissima chance, finendo col vincere un torneo che ci riporta indietro con il tempo, ma che allo stesso tempo ci fa capire che, forse, abbiamo trovato una grande coppia di doppio. Perchè, intorno alle 14 e 40 italiane di una giornata uggiosa e fredda dalle nostre parti, Fabio Fognini e Simone Bolelli hanno bussato e si sono accomodati, com’è giusto che fosse dopo l’ottima finale giocata, al tavolo dei grandi. Quelli di un doppio fatto di ottimi specialisti, ma forse non di giocatori di talento, come quello che accompagna, da sempre, il ragazzo di Arma di Taggia e l’emiliano dal servizio e diritto esplosivi.
Noi possiamo soltanto che sorridere a tutto questo e sperare che il domani prossimo, possa continuare a sorridere a questa coppia, aspettando, come Adriano Panatta, non proprio uno qualsiasi, ha tenuto a precisare dai microfoni di Eurosport, le loro vittorie anche in singolare. Intanto, però, cinquantasei anni dopo, una vita insomma, hanno provveduto, i nostri paladini, ha riscrivere la storia del nostro tennis, che dopo le imprese recenti di Sara Errani e Roberta Vinci, aveva bisogno di imbattersi nel “guascone” Fognini e nel rinato Bolelli. In un doppio, al maschile, di cui ci godiamo l’impresa, aspettandone subito delle altre.
A margine di tutto questo, possiamo tranquillamente affermare che gli avversari di Pietrangeli e Sirola, erano tutta un’altra cosa. Basta dare un’occhiata ai tabelloni per farsene un’idea, ma i doppi vanno vinti, sempre e comunque ed i nostri Fabio Fognini e Simone Bolelli, non ne hanno vinto uno qualsiasi, ma una prova del Grande Slam, gli Australian Open. Tanto di cappello, aspettando Mattarella ed un meritato ricevimento al Colle.
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