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Federer, oltre ai mille c'è di più: lo Slam, Edberg, i cambiamenti, il numero uno

 

TENNIS – QUIET PLEASE- Le mille vittorie sul circuito maggiore di Roger Federer hanno portato l’ATP e i suoi tifosi a cogliere l’occasione per festeggiare un campione che sembra non avere età: eppure lo svizzero non vince uno Slam dal 2012 e l’obiettivo principale di questo 2015 è chiaramente arrivare a 18. Poi, il numero uno. Attraverso i cambiamenti tecnici che Edberg ha apportato… ma Stefan ci sarà?

Chi ha avuto occasione di guardare Federer in quel di Brisbane avrà potuto ammirare non solo la velocità del suo tennis ma anche quei piccoli accorgimenti tecnici che un giocatore di tale completezza continua ad aggiungere al proprio repertorio: un movimento al servizio da sinistra leggermente accelerato, rovescio maggiormente anticipato, quasi accantonata la risposta in back di rovescio, troppo conservativa per chi è al momento parecchio in fiducia.

Roger è arrivato a mille che sì, è un traguardo che parla di longevità e che racchiude in maniera perfetta la quantità e la qualità di quanto fatto da Federer: un’altra interessante statistica ci dice che 737 match di questi mille sono state vinte senza perdere un set. L’ennesima conferma, insomma, che lo svizzero nasce e si consolida front-runner, dominatore, ha imparato ad amare la lotta e a vincerla ma gli piace vincere alla sua maniera: veloce e convincente.

Ed è questa la via intrapresa insieme a Stefan Edberg, che all’inizio della scorsa stagione tutti o quasi avevano guardato con scetticismo, pensando a una partnership sponsorizzata, di grande clamore ma poco altro. Lo svedese invece è stato in grado di convincere un cocciuto come Roger a rivoluzionare gradualmente il proprio tennis, rimanendo sì a tutto campo ma con una chiara propensione all’attacco e alla rete, grazie anche a soluzioni prima digerite difficilmente come il chip & charge, lo slice lungolinea, i passi brevi ma ampi da fare verso la rete, ore e ore di allenamento per posizionarsi bene. La differenza con il 2013 si è vista, grazie anche e soprattutto a una salute decisamente migliore dell’elvetico; quello che però non è arrivato è lo Slam, sebbene Federer ci sia andato vicinissimo a Wimbledon.

Il rodaggio però è naturale, anche e soprattutto a 33 anni e questo dovrebbe essere l’anno della vera occasione per Roger che però non ha detto nulla sulla possibile conferma di Stefan nel suo staff: sempre presente Severin Luthi, Roger ha cambiato fisioterapista affidandosi a uno stimato professionista svizzero come Troxler, che già ha dimostrato capacità notevoli nei giorni della finale di Davis ma nessuno ha parlato di Edberg.

Edberg che era a Dubai durante l’off-season, pizzicato dalle istantanee di alcuni tifosi ma che non si è pronunciato sul prolungamento della collaborazione con lo svizzero, che tutti però hanno dato per scontata. La prova si avrà a Melbourne, dove presumibilmente e nel rispetto dei propri impegni lavorativi in Inghilterra dovrebbe presenziare Stefan, che a questo punto consigliamo a Roger di tenersi stretto.

Per quel 18 e quel numero uno che a 34 anni sarebbero l’ennesima conferma di un fenomeno senza eguali. Le insidie? Più che i 3 su 5, comunque recuperabili con un giorno di riposo in mezzo e se in salute, l’intensità mentale e nessun buco durante una lunga partita contro fenomeni come Djokovic, Nadal e qualcun altro. E’ l’ultimo step che il Federer 3.0 deve fare. Per dimostrare a se stesso di essere infinito.

Rossana Capobianco

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