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Australian Open. Malek Jaziri, tra la passione per Sampras e i consigli di Ivanisevic

TENNIS – AUSTRALIAN OPEN – DI ANDREA SCODEGGIO – Negli Slam capita spesso di trovarsi di fronte realtà semisconosciute che vivono di luce propria. Può capitare infatti che un tunisino, che non ha mai vinto un torneo ATP, e cresciuto con la passione per Sampras, si riscopra improvvisamente e raggiunga il terzo turno di uno slam, risultato mai raggiunto prima in carriera da un tennista arabo.

E’ il caso di parlare infatti di Malek Jaziri, tennista tunisino, attualmente numero 75 del ranking, ed entrato, seppur in piccola parte, nella storia tennistica del suo paese e degli Australian Open.

Malek Jaziri è uno di quei tennisti che, ad osservarlo bene, danno l’impressione di saper fare tutto, senza però emergere in un colpo particolare. Solido da fondo campo, ha da sempre privilegiato il dritto, piuttosto profondo e potente, ma ha anche nel servizio un buon colpo e nel rovescio a due mani, un cross stretto ed insidioso. Eppure non è mai riuscito ad emergere, a fare quel passo in più per far parlare di sé nelle cronache sportive, navigando sempre nel mondo dei Futures e dei Challenger.  Con la vittoria di mercoledì notte sul francese Roger Vasselin,  Malek ci è finalmente riuscito.

Non è stata una passeggiata questo passaggio del turno,  arrivato dopo un iniziale svantaggio di un set e condotta poi alla grande, con un solo passaggio a vuoto nel quarto. Non sono mancate le polemiche da parte del francese, poiché Jaziri nel primo set ha accusato problemi di tenuta fisica (complice il caldo) ed ha chiesto l’intervento del medico, finendo per condizionare il rendimento del francese. Rimane ingiusto però attribuire la vittoria del tunisino a questa sottigliezza, poiché si sono giocati altri quattro set dopo  il time out medicale e Jaziri è stato il più solido e determinato nel portarsi  a casa il suo incontro, memore anche del  secondo turno del Roland Garros perso con due match point a favore.

“E la prima volta che mi qualifico al terzo turno  di uno slam, sicuramente sono felice. La folla è incredibile qui, è incredibile giocare in Australia, tutte le tribune sono piene, la gente fa il tifo, un grande mix di nazionalità in mezzo alla folla. Spero che questo sogno continui. “

Proprio la folla gli ha fin da subito tributato le proprie simpatie quando, nel giorno del suo compleanno che coincideva con la prima vittoria ottenuta in questo slam contro Kukushkin, lo ha omaggiato con il coro “Happy Birthday” al termine dell’incontro.

Eppure tutta questa gloria improvvisa, Jaziri, se l’è dovuta sudare perché non è stato tutto rose e fiori. La sua patria non è mai stata una fucina di talenti per quanto riguarda il mondo della racchetta, ma Jaziri si è appassionato subito a questo gioco, iniziando a 5 anni e continuando ancora a praticarlo nonostante gli infortuni e pochi risultati ottenuti.

Girovagando fra i circuiti Futures e Challenger, nei tornei ATP  combina poco se non una semifinale nel 250 di Mosca, persa contro Seppi.  Il suo nome inizia a circolare soprattutto nel 2012, quando raggiunse il secondo turno al Roland Garros, mancando due match point contro Granollers, ed il secondo turno a Wimbledon, raggiungendo il suo best ranking: n°69 ATP. 

Nel 2013 balzò alle cronache per una controversia al Challenger di Tashkent, ovvero quando la sua federazione lo obbligò a ritirarsi dai quarti di finali perché il suo avversario, Amir Weintraub, era israeliano. Lui avrebbe voluto giocare, ma la Federazioni tunisina si oppose categoricamente e fu costretto a piegarsi al volere dei suoi superiori.  Nonostante il rischio che la sua immagine potesse irrimediabilmente compromettersi, Malik ha continuato a giocare e proprio al raggiungimento dei 31 anni ha riscoperto una seconda giovinezza, inaspettata ma pur sempre  meritata per ciò che ha dovuto subire.

Ora arriva il difficile, il terzo turno contro l’idolo di casa Nick Kyrgios. Difficilmente il pubblico saprà essere di supporto come lo è stato nei precedenti incontri, ma questo Jaziri lo sa bene e non se ne preoccupa, pregustando semmai l’evento tanto atteso di giocarsi questa grande sfida. Dove non potrà però arrivare il pubblico, ci sarà un tifoso speciale che lo ha già aiutato in questo Australian Open, con i suoi preziosi consigli. Il tifoso speciale è Goran Ivanisevic che, privo del suo allievo Cilic infortunato, ha deciso di seguire l’amico e di dargli qualche consiglio che, visti i risultati, si è dimostrato fin da subito utile.

Infine ci sarà poi il suo portafortuna, Philippa. La donna è stata avvistata nelle tribune durante gli incontri del tunisino e già in passato ha aiutato con il suo sostegno Malek a raggiungere la finale nel challenger di Dallas. Avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile per sostenere il peso opprimente che la Margaret Court Arena farà sentire sulle spalle del tunisino, per sostenere Kyrgios.  

Comunque andrà Jaziri ha già scritto la sua storia, ma c’è sempre spazio per aggiornarla. Stanotte se ne saprà di più.

 

andreascodeggio

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