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Australian Open, la vera Serena Williams si chiama Petra Kvitova

MELBOURNE-TENNIS. Dal nostro inviato Luigi Ansaloni

Si, probabilmente questo è il più classico dei “kiss of death”, il bacio della morte. Non in senso fisico, ci mancherebbe altro, ma sicuramente rischia di portare un bel po’ di sfiga al soggetto principale di tale pezzo.

Ad ogni modo. Si parla ogni torneo dello slam di come e quanto Serena Williams sia la totale e praticamente imbattibile favorita. E per carità, ci può anche stare. E’ anche vero che nel 2014 di slam ne ha vinto 1 su 4. Vuoi per la schiena e infortuni vari, vuoi per il mal di cuore dovuto ad una storia d’amore a dir poco tormentata, fatto che sta i numeri dicono questo. Anche qui, non è che Serenona abbia impressionato più di tanto. Primo turno che avrebbe vinto pure giocando con la mano sinistra, partita questa mattina con la Zvonareva che ha portato a casa ma rischiando seriamente di perdere il primo set: sotto 3-5, un po’ lei un po’ il proverbiale braccino di Vera (che aveva pure quando era top 5, figurarsi ora), ha permesso la rimonta, con il parziale portato a casa per 7-5 e un secondo stradominato per 6-0.

Per chi vi scrive, e non solo per chi vi scrive, è che l’equazione “Se Serena vuole vince” è passata da un po’. La numero uno del mondo ha sempre più avversarie che capiscono che possono fare bene, che possono fare l’impresa (come succede da anni con Federer), ma soprattutto ha un nemico, lui si imbattibile: la carta d’identità. E a 34 anni non è così facile fare sempre il bello e il cattivo tempo. Puoi vincere? Certo. Puoi fare bene? Ovvio, ci mancherebbe. Puoi rimanere ai vertici, ma dominare in lungo e in largo è un qualcosa di un po’ più complicato.

C’è invece una giocatrice che forse potrebbe (dovrebbe) essere assolutamente dominante, visto come gioca e come sta giocando da quando ha vinto Wimbledon, il secondo della sua carriera. Petra Kvitova ha tutto per ricoprire il ruolo della nuova Serena Williams del tennis. Ha classe, un gioco dominante, di una bellezza che ti abbaglia. Oggi ha vinto il match con la Barthel (6-2 6-4) , una cliente affatto da sottovalutare, e lo ha vinto bene. Il problema della ceca è che non sarà mai costante, ma se imbrocca le due settimane giuste e sta bene, è ingiocabile. Non è ancora ai livelli massimi della massima Serena (non ci sarà mai, con ogni probabilità), ma è la cosa che ci va più vicina. Sia della nuova sia della nuovissima generazione. Per Serena è lei l’avversaria più da tenere d’occhio, perchè contro Petra potrebbe non bastare una grande prestazione da parte della Williams.

Luigi Ansaloni

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