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Australian Open: finisce il miracolo Seppi, Kyrgios vince e vola nei quarti di finale

TENNIS-MELBOURNE. Dal nostro inviato, Luigi Ansaloni

Nick Kyrgios b. Andreas Seppi 5-7 4-6 6-3 7-6 8-6

Che spreco di Andreas Seppi! L’italiano è stato battuto dall’idolo di casa Nick Kyrgios in cinque set (5-7 4-6 6-3 7-6 8-6 ) negli ottavi di finale di Melbourne. L’australiano vola così quarti di finale degli Australian Open, primo slam della stagione. Seppi sarebbe stato il primo italiano a raggiungere “down under” dopo Cristiano Caratti, che entrò tra i magnifici otto nel 1991.

Una partita incredibile, incredibile, in un’atmosfera clamorosa all’Hisense Arena. Seppi ha fatto e sfatto più volte durante il match: ha sprecato un match point nel quarto set, è andato sotto 0-3 nel quinto set per poi inanellare un micidiale parziale di 11 punti a zero e rimettere in carreggiata la partita, ma Kyrgios a quel punto non ha mollato la presa, si è rimesso in piedi, portando a casa il match dopo 3 ore e 30 minuti. Grandissimo rammarico per Seppi dunque, che questa partita l’aveva davvero in pugno. L’azzurro dopo la vittoria con Federer aveva la grandissima occasione di portarsi a casa anche un altro scalpo mica da ridere, quel Nick Kyrgios che aveva battuto Nadal a Wimbledon e che a soli 20 anni (nemmeno compiuti) è l’idolo assoluto degli australiani, che sognano di avere un nuovo numero uno del mondo dopo Hewitt. E Seppi era partito come meglio non poteva: primo e secondo set perfetti, da vero campione, giocano agli stessi livelli della partita contro Federer. Dal terzo set in poi, qualcosa è cambiato. L’adolescente Kyrgios, da giocatore con la valigia in mano in questo torneo, già sotto la doccia virtualmente, si esalta: brekka subito Seppi e poi domina il set per 6-3, controllando e alzando di molto il livello di gioco. Il quarto set è un testa a testa, con l’azzurro che spreca un match point, il match point che valeva i quarti di finale, ma che l’aussie, sospinto dal pubblico, salva alla grandissima. E il dritto con cui suggella il tie break è da antologia. Nel quinto set abbiamo scritto, ma viverlo sull’Hisense Arena è stata un’altra cosa. Il pubblico di casa ha dato tributo a Seppi e al suo straordinario torneo, ma dopo la pacca sulle spalle è stato a tutti evidente una cosa: peccato Seppi, ma a Melbourne, quest’anno, è nata una stella.

 

 

Luigi Ansaloni

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