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Atp Brisbane. Federer, debutto stentato: rischia grosso ma batte Millman

TENNIS – BRISBANE – DI FABRIZIO FIDECARO – Roger Federer parte male, ma supera infine la wild card australiana John Millman con il punteggio di 46 64 63, recuperando da 1-3 nel secondo set. Nei quarti affronterà James Duckworth.

John Millman, nato a Brisbane, classe 1989. Attualmente numero 153 Atp, best ranking n. 126 nell’aprile di due anni or sono. Dieci match giocati in carriera nel circuito maggiore con appena tre vittorie, l’ultima un paio di giorni fa con il qualificato statunitense Rhyne Williams al primo round del torneo in scena nella sua città.

Prima di oggi in pochi lo conoscevano, anche tra gli appassionati, ma possiamo star certi che la sua prestazione contro Roger Federer non sia passata inosservata. Sul centrale di Brisbane, infatti, Millman si è esaltato, arrivando a condurre per 64 3-1 (e palla del 4-1) dinanzi al numero 2 del mondo. Al debutto stagionale, il fuoriclasse di Basilea, visibilmente al di sotto dei propri standard abituali, si è fatto a lungo sorprendere dal rivale, che lo ha affrontato senza timori reverenziali.

E dire che già nel game d’apertura Roger ha avuto a disposizione ben quattro palle break, senza però riuscire a sfruttarle. Sembrava il classico inizio federeriano e l’impressione è stata rafforzata dal turno di battuta tenuto a zero subito dopo: insomma, ci si attendeva solo che lo svizzero trovasse il varco giusto per andare in fuga e non farsi più riprendere. Invece l’australiano è entrato sempre più nel match, tenendo i suoi turni di servizio senza rischiare troppo e mettendo spesso sotto pressione il blasonatissimo avversario nei propri. Nel sesto gioco Fed-Ex si è salvato da 15-40 e, dopo aver mancato lui una chance di andare a servire sul 5-4, nel decimo ha dovuto fronteggiare tre set-point consecutivi. Li ha annullati, si è costruito l’occasione per il 5 pari, ma di nuovo ha perso tre punti di fila e, con essi, il parziale d’avvio.

Millman non si è fermato lì, perché ha strappato di nuovo la battuta a Federer nel quarto gioco del secondo set, involandosi sul 3-1. Qui, finalmente, la reazione del diciassette volte campione Slam, che ha piazzato l’immediato controbreak, ma si è ritrovato ancora 0-40 nel sesto game: cinque punti di fila, tutti in attacco, gli hanno regalato l’aggancio. Il forcing dell’elvetico è proseguito con l’allungo fino al 5-3, difeso per il 64, pur con l’altro brivido di una palla del 5 pari annullata.

Si poteva immaginare che Millman, sfumata la clamorosa chance di chiudere in due set, crollasse di botto, ma non è stato così. Il 25enne australiano ha continuato a lottare con orgoglio, venendo costretto alla resa, e dunque al break, solo al settimo game, su un errore di rovescio, dopo essersi salvato per due volte nel quinto. Federer, ormai padrone dell’incontro, si è imposto così per 46 64 63, festeggiando lo scampato pericolo con il pubblico, che ha reso sentito omaggio anche al proprio concittadino.

Il numero 2 Atp non perdeva il primo set della stagione dal lontano 1998. Oggi è riuscito a superare l’ostacolo tutto sommato indenne, ma è chiaro che la sua condizione dovrà salire, e di parecchio, affinché sia pienamente competitivo agli Australian Open. Intanto, nei quarti, Roger se la vedrà con un’altra wild card di casa, James Duckworth, che, dopo aver rifilato un doppio 62 a Gilles Simon, ha eliminato in rimonta, 46 76(5) 63, il finlandese Jarkko Nieminen. Stavolta sarà lecito attendersi una maggiore concentrazione fin dall’inizio.

Negli altri match della giornata Milos Raonic ha battuto Mikhail Kukushkin per 63 64, mentre Sam Groth ha fatto sua per 64 67(2) 76(3) una lunga battaglia sportiva con il polacco Lukasz Kubot. Questo il quadro dei quarti di finale: (1) Federer vs Duckworth, (4) Dimitrov vs Klizan, Groth vs (3) Raonic, Tomic vs (2) Nishikori.

 

Fabrizio Fidecaro

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