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Tennis e dintorni – La nuova casa del tennis? E' in riva al Golfo

TENNIS – di STEFANO SEMERARO – Altro che Florida o Spagna: in inverno i tennisti ormai hanno eletto come loro base operativa gli Emirati. Federer addirittura ha preso casa a Dubai, che come Abu Dhabi e Doha ospita eventi di alto livello, e molti stanno seguendo il suo esempio. Clima, strutture e… incentivi economici hanno reso il Golfo una vera capitale del tennis d’inverno.

La prima volta che sono stato a Doha – era il 1994, credo – la capitale del Qatar aveva una skyline piattissima, interrotta appena dalla piramide dello Sheraton, l’albergo in cui l’organizzazione del neonato torneo Atp lussuosamente ospitava alcuni giornalisti. Il tennis nel Golfo sembrava allora una faccenda esotica, un capriccio da emiri, anche se grazie ai petrodollari fin dall’esordio il torneo fu ottimamente frequentato: Becker, Edberg, Sampras solo per citare qualche nome a caso dalle prime entry list. Vent’anni dopo la situazione è radicalmente cambiata. Doha e Dubai hanno più grattacieli di Manhattan, sono ormai appuntamenti consolidati del calendario internazionale e a Dubai ha fatto tappa da poco anche la neonata e ricchissima IPTL, la lega asiatica del tennis. Il Qatar – dove alla fine pare si svolgeranno i Mondiali di calcio del 2022 oltre a molti altri prossimi eventi sportivi di dimensione globale – ha ospitato per anni il Masters Wta, e ad Abu Dhabi il primo gennaio partirà con il botto (leggi rientro di Nadal) la super-esibizione che da qualche anno inaugura la stagione del tennis. Insomma, gli Emirati nel giro di due decenni si sono trasformati in una sorta di sede operativa del tennis mondiale, e non solo grazie agli appuntamenti agonistici. I Paesi del Golfo sono comodi da raggiungere, ideali per spezzare il viaggio verso l’Australia, godono di grande tranquillità e di un clima ideale (in inverno naturalmente), tanto che Roger Federer ha la sua seconda casa proprio a Dubai, dove in questi giorni si sta allenando. Ma non è il solo ad aver fatto base laggiù. in passato Kim Clijsters, Vika Azarenka e Janko Tipsarevic hanno eletto Doha a loro “camp” invernale, mentre quest’anno dopo la fine della IPTL Berdych, Cilic, la Wozniacki, Ana Ivanovic, Daniela Hantuchova si sono trattenuti a Dubai per rilassarsi e iniziare la preparazione, così come Pavlyuchenkova, Kerber, Dolgopolov, Kavcic, e i due ragazzini terribili Kokkinakis e Coric. Il neo papà Djokovic invece sarà ad Abu Dhabi. Fra i motivi che attraggono qui i campioni del tennis c’è quello logistico ed economico: diversi alberghi di lusso ospitano di academy interne o comunque campi in ottime condizioni, oltre a palestre perfettamente attrezzate, spa e piscine. Come ha riportato Rem Abulleil in un articolo su sport360.com alcuni resort offrono anche soggiorni gratis agli atleti: lo ha fatto ad esempio l’Habtoor Grand Beach Resort and Spa di Dubai con Malek Jaziri, il n.1 di Tunisia e miglior tennista arabo in assoluto (oggi n.76 Atp). «Dovevo andare ad allenarmi a Miami – ha raccontato Jaziri a sport360.com – ma sono passato di qui per l’IPTL e molti dei tennisti mi hanno consigliato di rimanere qui. Posso allenarmi con molti di loro, e il direttore del Resort, Khalaf Al Habtoor, mi ha dato una camera, così posso giocare in diversi club gratuitamente. Il tempo è ottimo, ho tutto quello che mi serve, e in più da qui posso volare comodamente verso ogni destinazione». Lo stesso avviene al Meydan, che offre camere scontatissime ai tennisti, o alla PSS Academy che ha sede presso lo Zayed Sports City. «Per noi è un modo di aiutare i giocatori», spiega uno dei fondatori della PSS Academy, Sigi Meeuw. «Non ci guadagniamo nulla, ma è una buona pubblicità e avere dei top-player in giro per il club aiuta sempre». Senza contare che quando Federer, Djokovic o Nadal si trovano da queste parti possono contare su una privacy assoluta, e girare ovunque senza essere assediati dai fans. Il nuovo Tennis Hub mondiale, insomma, è in Medio Oriente. (da LaStampa.it)

 

Stefano Semeraro

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