Come sarà la prossima stagione di Roger Federer? Riuscirà l’elvetico a conquistare il suo diciottesimo sigillo slam? E a diventare nuovamente numero uno? I maggiori ostacoli per il fuoriclasse di Basilea: Nadal, Djokovic e…il mal di schiena.
Siamo sinceri: Roger Federer ancora una volta ha sorpreso tutti. Nemmeno i suoi più appassionati esegeti forse avrebbero pensato che lo svizzero sarebbe riuscito a disputare un’annata come quella appena trascorsa. L’anno passato, di questi tempi, l’elvetico aveva concluso una stagione a dir poco disastrosa; dodici mesi dopo troviamo il rossocrociato nella seconda posizione del ranking, dopo aver seriamente rischiato di scalzare Novak Djokovic dal trono. Certo, se comparato al Federer del periodo d’oro, quest’anno è “poca” cosa rispetto al tennista dominante dal 2004 al 2009 (con l’eccezione del 2008). Ma il Roger ammirato nel 2014 è stato l’autore di una stagione comunque stupefacente: cinque tornei vinti, tra cui due Masters 1000, e una memorabile finale a Wimbledon persa sul filo del rasoio contro Djokovic; ultima, ma non ultima, la vittoria per la prima volta della Coppa Davis, in cui ha regalato alla squadra svizzera il punto decisivo in terra francese: niente male per un “vecchietto” di 33 anni a cui molti hanno recitato l’anno scorso l’ennesimo e avventato de profundis, rivelatosi privo di fondamento.
Ora tutti a chiedersi: che combinerà Federer nel 2015? Riuscirà a ripetersi? Sara capace di giocare un tennis sublime e nello stesso tempo essere protagonista, fino magari a conquistare ancora una volta un major, che manca dal 2012, se non addirittura la prima posizione nel ranking? Riguardo all’essere uno degli attori principali del palcoscenico tennistico, francamente non si vede perché Roger non possa ripetersi anche nella prossima stagione: l’unico fattore che potrebbe impedire questa eventualità è lo stesso che ha fatto tremare poche settimane fa il team svizzero di Davis e i tifosi di tutto il globo: il mal di schiena, che non ha permesso all’elvetico di disputare la finale del Master di Londra contro Djokovic, in un match che prometteva spettacolo; d’altronde il suddetto malanno fisico ha provocato l’enorme disparità tra i risultati dello scorso anno e quelli del 2014.
Un altro paio di maniche, per il campione di Basilea, è riuscire a vincere almeno uno slam e a ridiventare numero uno, un traguardo quest’ultimo che se fosse raggiunto avrebbe dell’incredibile. Lo svizzero stesso, del resto, non ha fatto mistero nelle recenti interviste che il primato in classifica e almeno un titolo slam, possibilmente Wimbledon – e su questo non c’è da stupirsi – siano i suoi obiettivi principali; però, come detto sopra, riuscire nell’impresa non sarà affatto facile. Innanzitutto, se c’è una cosa che l’annata appena terminata ha mostrato in maniera chiara è che il tennis finalmente è diventato uno sport molto più imprevedibile rispetto alla monotonia degli anni passati: le vittorie di Wawrinka in Australia, di Cilic a New York e anche la finale raggiunta da Nishikori allo Us Open (dopo aver sconfitto Djokovic in semifinale), hanno spezzato il dominio dei “Fab Four” negli slam e portato un fresco vento di novità. Inoltre i risultati di quest’ultimi potrebbero aver dato la carica ad altri giocatori non più giovincelli come Berdych e Tsonga, dando loro “l’input” definitivo per poter conquistare un major; d’altronde sia il francese che il ceco hanno già battuto Federer in un torneo dello slam e possono ripetersi. In più sembra che le giovani promesse come Dimitrov e Raonic abbiano finalmente raggiunto la maturità tennistica, senza dimenticare “cavallo pazzo” Gulbis, che ha battuto Roger al Roland Garros, o Kyrgios, giustiziere di Nadal a Wimbledon, e gli ancor più giovani Coric e Zverev. In ogni caso, tutti i nomi sopracitati possono sì battere Federer in un match al meglio dei cinque set, ma per farlo hanno bisogno di giocare la loro partita della vita ( e sperare che Roger non sia al 100%).
In realtà per l’eterno rossocrociato gli ostacoli maggiori nei major, ma soprattutto per la riconquista del numero uno, sono sempre loro due: Nadal e Djokovic. Ci sarebbe anche Murray da tenere in considerazione, ma bisogna vedere se il britannico riuscirà a raggiungere il giusto feeling con il coach Amelie Mauresmo e a recuperare definitivamente dall’infortunio alla schiena. Comunque, pure con Murray in piena forma, gli avversari più ostici per Federer rimangono lo spagnolo e il serbo, anche se in maniera diversa. Il problema principale posto allo svizzero da Djokovic è la continuità dell’attuale numero uno del mondo; il tennista di Belgrado ha la capacità di restare competitivo al massimo livello per l’intero arco della stagione e in tutti i tornei più importanti. Inoltre, la finale di Wimbledon ha dimostrato che è sempre più dura per Roger avere la meglio su Nole nella lunga distanza; ma l’elvetico ha ancora le sue chance contro il serbo, anche perché non è detto che ogni loro sfida duri per forza 4-5 ore.
Ostacoli di diversa natura pone invece il rivale storico Rafael Nadal: a differenza di Djokovic, la continuità durante tutta l’annata non è quasi mai stata la maggiore qualità dell’iberico; anche nelle sue stagioni migliori, lo spagnolo non è mai stato davvero incisivo nei tornei autunnali dopo lo Us Open. I ripetuti guai fisici e la minore resa sul veloce ( anche se fenomenale comparata alla stramaggior parte degli altri tennisti) a volte hanno impedito a Rafa di poter concludere l’anno come numero uno e non gli hanno permesso di essere al meglio negli slam. Però proprio nei major si è palesata, anche quest’anno, la maggiore difficoltà dello svizzero in una partita contro Nadal rispetto a un match contro Djokovic: mentre con quest’ultimo ha ingaggiato una lotta durissima sui manti erbivori di Londra, in Australia Roger non ha avuto scampo contro il maiorchino in una semifinale durata in fondo solo un set; non dimentichiamo che l’elvetico a Melbourne aveva giocato fin lì un tennis a dir poco sontuoso (superiore anche rispetto a quello mostrato mesi dopo a Wimbledon). Nadal man mano che passano gli anni si dimostra un osso sempre più duro per Federer nei tornei dello slam e questo è un aspetto di cui bisogna tener conto. In ogni caso, al di là della singola partita e pure della singola stagione, la vera sfida tra i due si muove ormai su un piano più “alto”: Zio Toni , in una recente intervista, ha affermato che il nipote probabilmente non riuscirà a vincere molto dopo aver passato i 30 anni, ma che in ogni caso ha ancora la possibilità di raggiungere (se non superare) Federer nelle vittorie dei trofei slam. C’è da scommettere che proprio la vicinanza di Nadal allo stesso numero di major conquistati in carriera dallo svizzero possa essere una “molla” di non secondo piano nella volontà di Roger a giocare ancora un tennis di alto livello e a tentare con tutte le forze di essere un protagonista. Questa sfida a “distanza” con l’eterno rivale iberico potrebbe essere uno degli aspetti più interessanti della prossima stagione di Federer.
Ci sarebbe poi da menzionare un altro fattore nel 2015 dell’elvetico che a volte preoccupa i fan: ossia la vita extra tennistica, con impegni familiari annessi. Roger questa primavera è diventato padre di altri due gemelli (stavolta maschi) e in più è molto impegnato con la sua fondazione; ma negli anni Federer ha dimostrato di sapersi sempre gestire bene e, nonostante un anno in più sul groppone, non c’ è motivo di credere che nella prossima stagione le cose debbano cambiare. Lui lo ha sempre detto: ama il tennis in modo viscerale. Questo amore verso il proprio sport gli ha permesso di essere un irrinunciabile protagonista in tutti questi anni e probabilmente gli garantirà di esserlo anche nell’anno venturo.
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