TENNIS – di Piero Vassallo. Come preannunciato ieri, è arrivato il momento del “Best of” dedicato alle migliori giovani della stagione WTA 2014. Abbiamo selezionato le cinque giocatrici che più hanno impressionato e sono riuscite ad ottenere risultati di alto livello nonostante le giovane età. Avendo ristretto il cerchio a soli cinque nomi non sono state inserite tenniste come Caroline Garcia, Ajla Tomljanovic, Elina Svitolina, Monica Puig e Aleksandra Krunic, tutte autrici di una buona stagione e nomi sicuramente caldi per l’immediato futuro.
Eugenie Bouchard (Canada) numero 7 WTA
Come non iniziare dalla bella Genie? Classe 1994, la canadese è stata la grande rivelazione dell’anno. Che fosse una ragazza talentuosa era noto a tutti, ma che in pochi mesi riuscisse ad arrivare fra le prime 5 del mondo giocando una finale e due semifinali Slam era impensabile anche per il più sfegatato della “Genie Army”. Con un fascino e un’ambizione che ricordano la prima Sharapova, l’allieva di Nick Saviano ha rappresentato la novità più interessante della stagione, ha fatto faville per sei mesi arrivando in semifinale a Melbourne e Parigi e in finale (senza perdere un set) a Wimbledon. Proprio sul centrale più famoso del mondo Genie ha mostrato che sotto quell’atteggiamento glaciale c’è una ragazza giovanissima e incapace di gestire del tutto certe situazioni. La seconda parte di stagione è stata deludente e sottotono, eccezion fatta per la finale di Wuhan dove ancora una volta è stata duramente bastonata da Petra Kvitova. Era la più giovane fra le otto del Master di Singapore, ma a malapena è riuscita a raccogliere undici game in tre incontri: poco male perché avrà sicuramente modo di rifarsi negli anni a venire.
Garbine Muguruza (Spagna) numero 20 WTA
Nel circuito maschile la Spagna vanta un alto numero di giocatori nella top 100 e anche se all’orizzonte non si vede ancora un fuoriclasse che possa almeno parzialmente rilevare l’eredità di Nadal, il livello medio rimane alto grazie ai vari Ferrer, Lopez, Almagro e le nuove leve come Bautista. Diversa la situazione nel femminile dove negli ultimi anni la bandiera spagnola è stata tenuta alta dalla sola Suarez Navarro, ormai presenza fissa fra le prime 20 del mondo. Il futuro del tennis in gonnella iberico è tutto nelle mani di Garbine Muguruza, classe 1993 e protagonista di uno dei match più sorprendenti dell’anno: il doppio 6-2 rifilato a Serena Williams al secondo turno del Roland Garros. La vittoria più bella di un’ottima annata, iniziata con il trionfo a Hobart e proseguita con gli ottimi risultati di Melbourne, Florianopolis, Parigi e Tokyo. Dopo anni difficili gli spagnoli possono così sperare in una nuova giocatrice da top 10, anche se il rischio di perderla è stato molto alto: nata in Venezuela, Garbine ci ha pensato a lungo prima di scegliere di rappresentare il paese di papà Josè Antonio.
Belinda Bencic (Svizzera) numero 32 WTA
Vincitrice del WTA Newcomer of the year, Belinda Bencic è la giocatrice più giovane dell’attuale top 50 con i suoi 17 anni. Nonostante l’età la Bencic non rappresenta una grande sorpresa, il suo talento e le sue capacità si erano già palesate a livello juniores tanto da valergli l’accoppiata Roland Garros-Wimbledon nel 2013. Su di lei hanno già messo gli occhi i migliori sponsor e la sua scalata alla classifica sembra soltanto una normale conseguenza delle sue qualità tecniche. Ha iniziato la stagione giocando le qualificazioni, si è tolta subito una soddisfazione superando il primo turno all’Australian Open guadagnandosi un match prestigioso contro Na Li, ha dovuto sudarsi l’ingresso nel main draw anche a Charleston, Madrid e Roma e nella seconda parte di stagione ha dato il meglio con la finale a Tianjin, ma soprattutto con il quarto di finale allo US Open, raggiunto battendo due top 10 come Kerber e Jankovic. Fra le tante teenagers che si affacciano al grande tennis, Belinda sembra quella più matura e promettente e la sensazione che il grande risultato sia già molto vicino è sempre più forte.
Zarina Diyas (Kazakistan) numero 33 WTA
Un gradino sotto la Bencic ecco Zarina Diyas, esponente del sempre più florido movimento kazako. A differenza di colleghi e colleghe però, Zarina non è una kazaka “adottata”: è nata ad Almaty, la città più popolosa del paese, situata presso la frontiera con il Kirghizistan. La sua crescita tennistica è avvenuta a Praga, dove si è trasferita all’età di 6 anni per allenarsi sotto gli occhi di Jaroslav Jandus. Dopo una buonissima carriera juniores sembrava potersi affermare già da ragazzina nel circuito WTA, invece un infortunio alla spalla le ha tolto tempo e minato le certezze. Zarina è stata brava a non mollare e a rimettersi in gioco, ha lavorato con pazienza e in questo 2014 ha finalmente raccolto i frutti. Oltre alle finali nei tornei ITF ha ben figurato negli Slam raggiungendo il terzo turno in Australia e a New York e gli ottavi a Wimbledon, mentre a fine anno ha sfiorato il primo titolo WTA, perdendo in finale a Osaka contro Sam Stosur.
Ana Konjuh (Croazia) numero 92 WTA
Chiudiamo con la più giovane del gruppo e dell’intera top 100 del ranking ovvero la croata Ana Konjuh. Nata a Dubrovnik il 27 dicembre 1997, Ana è un altro talento purissimo che insieme a Donna Vekic e a Borna Coric potrebbero rendere la Croazia protagonista del tennis nei prossimi anni. Nel 2013 ha duellato con la Bencic nella categoria juniores tanto da spartirsi equamente i tornei Major, mentre quest’anno è arrivato il grande salto nel tennis professionistico. Ha esordito battendo Roberta Vinci, testa di serie numero 1 a Auckland, e qualificandosi all’Australian Open prima di fermarsi per qualche mese a causa di un problema al gomito risolto grazie alla chirurgia. Anche per questo motivo la sua crescita non è stata rapida come quella della coetanea svizzera, ma la qualità e il carattere della croata non sono in discussione e chissà che l’appassionante rivalità del circuito juniores non si riproponga presto anche fra le grandi.
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