TENNIS – Di ControBreak
Dopo lo scintillante esordio del Girone B, che ha portato i primi punti nelle tasche di Gasquet e Murray, ieri abbiamo assistito alla terza giornata del Master della Compassione 2014. Eravamo un po’ assonnati perché reduci dal mega festone che Gulbis ha organizzato sulla sua astronave privata dopo l’ospitata da a Game, Set and Mats. Essendoci alzati piuttosto tardi abbiamo voluto recarci alla MDC Arena sfruttando al massimo la tecnologia che lo spazio ci offre: il teletrasporto.
Purtroppo abbiamo commesso qualche errore di settaggio, per cui prima siamo finiti nello studio di Game Set and Mats, dove abbiamo trovato Wilander che chattava su Skype con un certo gamba87, per chiedergli ragguagli sui prossimi incontri e poter quindi indovinare un pronostico. Inutile dirvi che anche stavolta non ne ha indovinato mezzo. Una volta resettato il teletrasporto siamo giunti sulle nostre poltrone private in pelle di marziano e abbiamo quindi potuto godere della seconda giornata del Girone A, potenzialmente già decisiva per le sorti del gruppo.
Il pubblico è subito andato in delirio con la sfida tra Berdych e Janowicz, incontro valido anche per l’assegnazione del Nobel all’intelligenza (premio andato però in autocombustione spontanea dopo i primi due scambi). L’incontro ha avuto come prologo la cerimonia del passaggio del neurone da Tsonga a Berdych. Una scenetta molto entusiasmante durante la quale il francese ha fatto uscire la particella dallabocca e Berdych l’ha infilata nell’orecchio sinistro, dando poi due colpetti alla testa e roteandola in senso antiorario in modo da sistemarla per bene. C’è da dire che il neurone alle volte prova a scappare, ma essendo anche lui stupido non riesce mai a completare l’impresa.
I dubbi sulla buona riuscita dell’incontro però sono iniziati a serpeggiare quando in campo nessuno scorgeva la sagoma di Janowicz, tanto da spingere gli organizzatori a cercarlo negli spogliatoio. Sulla porta c’era però attaccato un foglietto:
“Scusate l’inconveniente, ma abbiamo dovuto rapire Janowicz per effettuare alcuni esperimenti. Come prima cosa dobbiamo ripopolare il pianeta delle scimmie e ci serve un po’ di DNA, poi dobbiamo capire come mai l’umanità anziché evolversi stia tornando indietro. In cambio vi lasciamo Jude Law, gli abbiamo sbattuto due volte la faccia al muro e ora è uguale al polacco. Due rovesci li sa fare e Berdych non si accorgerà certo dello scambio, domani vi riportiamo Jerzy. Promesso.
Baci
E.T.
PS: Ci siamo presi anche la Satorova, eccheccazzo!”
Gli alieni sono anni luce avanti a noi come intuizioni: l’incontro è iniziato e si è chiuso in mezz’ora: 6-1 6-1 per Jude Law con Berdych che non ha assolutamente notato la differenza, anzi ha twittato subito dopo elogi per Janowicz.
Ci siamo quindi collegati per qualche minuto con Game Set and Mats, dove poco prima dell’incontro tra Nadal e Dolgopolov, Wilander ha voluto sentire il parere degli ospiti speciali: Rosol e Darcis, due dei vincitori, negli anni precedenti, del premio tennistico internazionale Soderling (la cui premiazione, per il 2014, avverrà proprio al termine del Master della Compassione nell’attesissima serata Award). I due, con la medaglia d’onore in petto, hanno simpaticamente spiegato quali tattiche casualiusare per battere Nadal, grazie all’ausilio della lavagna tattica, raggiungendo livelli di spocchia mai visti. Giustamente.
Terminata la lezione, i due campioni hanno abbandonato lo studio su un tappeto rosso, accompagnati da due ancelle di Venere che lanciavano petali di rosa lunare, con a seguito due angeli che suonavano le arpe. Sì gli angeli esistono veramente, provengono dal pianeta Giove, ma a differenza dell’immaginario comune, hanno la faccia molto simile a quella di Stepanek.
Si è così andati avanti col programma, ovvero la rivincita dell’epico incontro di Indian Wells. Per questo motivo lo zio Tony prima della partita ha attivato sul nipotino Rafa la modalità “vendetta”, implementando la cartella Tic con alcune varianti quali i “denti digrignati” e “pugnetto in faccia ad ogni punto”. Dolgo però non è parso per nulla preoccupato e dopo essere uscito dalla Jacuzzi dell’amico Verdasco, ha iniziato in scioltezza l’incontro. Fino al cinque pari tutto liscio, bel match, un Nadal centrato, un Dolgopolov che giocava deliziandoci con le sue magie. Non sembrava nemmeno di stare al Master della Compassione, tanto che Verdasco ha richiamato i due al suo angolo spiegando i veri motivi che li avevano portati ad essere presenti alla manifestazione e chiedendo loro un maggior impegno compassionevole. Un mentore.
A quel punto però ancora una volta Nadal ha iniziato a svalvolare, proprio come accaduto contro Janowicz qualche giorno prima. La smutandata non era più precisa come al solito, l’ordine capelli, naso, capelli veniva sbagliato più volte e soprattutto tutti i drop di Dolgopolov erano punti vincenti davanti a uno spagnolo quasi immobile. Il tutto mentre Dolgo e Spock si lanciavano continuamente sguardi d’intesa, come se si stessero comunicando qualcosa.
Presto scoperto l’arcano: il joypad che lo zio Tony utilizzava per guidare Rafa era stato hackerato a distanza dall’ucraino, grazie all’ausilio di Spock, per sabotare Nadal nei punti importanti. Ciò ha portato alla drastica e spiacevole decisione: Dolgopolov squalificato. Difficilmente lo spagnolo tornerà in sé, in quanto all’interno del controller era stato inserito il pericolosissimo trojan Dkvjc.exe, capace spesso di mandarlo al manicomio.
Se si è veramente ripreso lo sapremo poi nelle interviste post partita di Ansaloni, sebbene gli ultimi segnali della presenza di Luigi giungano da Marte e non dal lato oscuro della Luna. Non riusciamo a capire dove si sia cacciato.
Un’altra vittoria per Nadal, che resta saldamente in testa alla classifica del Girone A, seguito da Janowicz e Dolgopolov con un punto. Ultimo Berdych, che a fine incontro ha dovuto a malincuore restituire il neurone a Tsonga, impegnato nel Gruppo B controNMM. A seguire poi Murray-Gasquet. Emozioni a non finire!
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