TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – La presenza in finale di Roger Federer ha rivitalizzato una Coppa Davis da tempo in crisi, che ha appena vissuto un weekend in cui è tornata al centro dell’interesse sportivo mondiale.
Un campionato del mondo da disputarsi nel corso di un paio di settimane in un’unica sede. L’introduzione del round robin, almeno fino alle semifinali. Giocare ogni due anni, o anche ogni quattro. I primi turni con solo due singolari e un doppio. Le fasi conclusive con sei singolari e tre doppi (classica idea tommasiana). Da tempo si sentono proposte più o meno logiche per modificare la formula della Coppa Davis, che ha perso appeal nei confronti dei big della racchetta. Eppure la soluzione è così semplice… Il segreto per rivitalizzare la vecchia insalatiera? Far sì che Roger Federer arrivi ogni anno in finale!
Nel 2014 l’attenzione generale verso la Davis è aumentata in maniera esponenziale e l’unico motivo, parliamoci chiaro, è stata la rincorsa del vecchio Roger a uno dei pochi trofei che ancora gli mancavano. Qualcuno si ricorda della finale di dodici mesi or sono? Contrappose a Belgrado Serbia e Repubblica Ceca, e in campo c’era niente meno che l’attuale numero uno del mondo Novak Djokovic. A prevalere, però, furono Tomas Berdych e Radek Stepanek, con quest’ultimo che, sul due pari, batté nettamente Dusan Lajovic. E l’anno prima? Vinsero sempre i cechi, stavolta a Praga, ancora con Stepanek che portò il punto decisivo superando lo spagnolo Nicolas Almagro.
Si trattava di finali che, a parte le nazioni direttamente coinvolte, interessavano ben poco la grande platea. La quale, invece, si è mobilitata a Lille per Francia-Svizzera, per vedere se l’intramontabile diciassette volte campione Slam ce l’avrebbe fatta a recuperare dall’infortunio alla schiena patito a Londra e sarebbe riuscito ad alzare la Coppa. Ebbene, dopo aver rimediato una scoppola in apertura da Gael Monfils, il fuoriclasse di Basilea si è ripreso da par suo, e con il necessario aiuto di Stan Wawrinka e quello involontario del capitano avversario Arnaud Clement, ce l’ha fatta, aggiudicandosi sia il doppio sia il singolare contro Gasquet senza cedere nemmeno un set. Onore a lui e al team svizzero, che poi, in sostanza, è composto dai soli Roger e Stan.
E l’anno prossimo? L’interesse per la Davis tornerà a calare? Bisognerà vedere come si muoverà Federer… Certo, l’effetto “prima volta” ormai è bruciato, quindi la caccia a una seconda insalatiera sarebbe comunque meno eccitante. Però, il giocatore più tifato di ogni tempo, novello Re Mida, trasforma in oro tutto ciò che tocca. Ogni suo obiettivo, centrato o mancato, genera incommensurabili batticuori, con stuoli di tifosi e addetti ai lavori pronti a seguirne le gesta in costante adorazione. E allora, chissà, se King Roger dovesse rimettere l’insalatiera al centro dei suoi pensieri, ecco che l’antica manifestazione dimenticherebbe nuovamente l’assodato stato di crisi. Almeno per un’altra stagione.
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