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Atp Finals. Federer umilia Murray: 60 61! Con Roger passa Nishikori

TENNIS – DALL’INVIATO A LONDRA FABRIZIO FIDECARO – Roger Federer ha umiliato Andy Murray con un clamoroso 60 61 nell’ultimo match di round robin alle Atp World Tour Finals di Londra. Lo svizzero è primo nel girone, il britannico eliminato: con Roger passa Nishikori.

Embarassing. Imbarazzante. Questo aggettivo rimbomba come l’eco di un macigno sugli spalti e nei corridoi della O2 Arena. Una sconfitta di Andy Murray con Roger Federer era messa in preventivo, ma con queste proporzioni no, decisamente. Sei-zero sei-uno in cinquantasei minuti. E si era anche sul 60 5-0 e 0-30 sul servizio del britannico. Qui l’elvetico ha cercato l’umiliazione, tentando un attacco in controtempo, sul quale, però, ha poi sbagliato la volée di diritto. Ebbene, Roger ha avuto un – moderato, come nel suo stile – gesto di stizza, persino in quella situazione di punteggio. Lui è un esteta, lo si sa, e ci teneva a concludere degnamente quel punto, così come aveva fatto pressoché in ogni scambio fin lì. Il britannico – anzi, oggi più che mai, lo scozzese – è poi riuscito almeno a salvare la faccia tenendo il servizio all’ultima occasione utile, ma la mattanza odierna resta di quelle memorabili.

Sarà stata la pressione eccessiva, chi lo sa. Giocare davanti al proprio pubblico con la necessità assoluta di battere in due set un Federer in forma smagliante per passare il turno e avanzare alle semifinali delle Atp World Tour Finals. Tutto o niente. Primo nel girone o eliminato. Con questa consapevolezza Murray si è affacciato al match serale delle Atp World Tour Finals contro l’elvetico, già qualificato. Federer si era assicurato matematicamente il passaggio alle semifinali grazie a David Ferrer, capace di strappare un set a Kei Nishikori nel pomeriggio. Il giapponese, però, aveva poi battuto il sostituto di Milos Raonic, complicando così la vita a Murray. Per avanzare, insomma, lo scozzese si era trovato ad avere necessità di superare Roger addirittura in due set: in questo caso si sarebbe classificato primo nel girone. In tutte le altre eventualità, ivi compresa una sua affermazione al terzo, Andy sarebbe stato comunque eliminato a favore di Nishikori.

Dal canto suo, al fuoriclasse di Basilea era dunque sufficiente aggiudicarsi un parziale per concludere in testa il round robin, ma Roger, in questo periodo, è a caccia di punti Atp in ottica sorpasso a Novak Djokovic, che magari non arriverà più entro la fine della stagione, ma potrebbe concretizzarsi con il nuovo anno. Le motivazioni, dunque, non mancavano nemmeno a lui, e lo si è visto.

Federer ha giocato in scioltezza, Murray contratto e nervoso. Da una parte un tennista tranquillo e in piena fiducia, dall’altra uno in evidente affanno, probabilmente esausto dopo le fatiche accumulate per qualificarsi in extremis alla kermesse di fine anno.

Il primo set è stato un lampo: dopo i due punti iniziali conquistati da Andy sul servizio del rivale, Roger ne ha conquistati ventisei dei successivi trentadue. Inevitabile è giunta la batosta: sei-zero, e classifica del raggruppamento archiviata: primo Federer, secondo Nishikori, bye bye Murray.

In avvio di seconda frazione il pubblico della O2 Arena ha provato in qualche modo a sostenere il beniamino di casa (pur tra mille bandiere rossocrociate che sventolavano), ma non c’è stato nulla da fare. Dell’epilogo si è già più o meno raccontato: Federer ha concesso il game della bandiera, ma non si è spinto oltre. Un Roger così non può non pensare in grande, per Andy cala mestamente il sipario sulla stagione più difficile della sua carriera.

 

Fabrizio Fidecaro

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