TENNIS – DALL’INVIATO A LONDRA FABRIZIO FIDECARO – Alle Atp World Tour Finals tutto facile per Novak Djokovic, che ha liquidato Tomas Berdych con il punteggio di 62 62, vincendo il suo raggruppamento a mani basse e assicurandosi il primato nel ranking di fine anno. Il ceco è eliminato, il serbo affronterà in semifinale Kei Nishikori. Stasera Cilic-Wawrinka.
Federer batte, Djokovic risponde. Ieri sera Roger aveva travolto Andy Murray, oggi pomeriggio Nole lo ha emulato facendo più o meno lo stesso contro Tomas Berdych e assicurandosi così il primato nel ranking di fine 2014. Magari il serbo è stato un po’ meno avaro dello svizzero, concedendo qualche game in più al suo avversario, ma la sostanza cambia poco o per nulla.
L’attuale numero uno del mondo ha voluto mettere in chiaro fin dall’inizio le sue intenzioni. Pronti, via, e 4-0 in un battibaleno. Berdych ha cercato di aggrapparsi al servizio, riuscendo a limitare i danni, ma senza comunque impensierire mai il rivale, che ha difeso il margine acquisito, facendo suo il parziale per 62.
Quando in apertura di seconda frazione il 29enne di Valasske Mezirici si è fatto brekkare da 40-0, si sono spente definitivamente le residue speranze di assistere a un incontro con un minimo di equilibrio. Djokovic si è involato di nuovo sul 4-0 (e palla del 5-0 “pesante”), chiudendo con un doppio 62. Incredibilmente è stata la sfida in cui ha concesso più game: in precedenza, infatti, si era imposto per 61 61 su Cilic e per 63 60 su Wawrinka, per un impressionante totale di nove giochi lasciati per strada nel round robin.
Con questo successo, dunque, il 27enne di Belgrado si è garantito la matematica certezza di restare in vetta al ranking di fine anno: per lui sarà la terza volta, dopo la doppietta nel 2011-12. Per questo la sua esultanza al termine è stata vivacissima, tra braccia al cielo e abbracci al suo clan (dove troneggiava Boris Becker). Djokovic è stato poi premiato con il trofeo destinato al numero uno, alla presenza, oltre che del tedesco, di suoi illustri predecessori come McEnroe, Wilander e Moya.
Roger e Nole sono apparsi finora almeno una spanna o due sopra chiunque. L’eventuale match clou tra di loro si prospetta stellare e sarebbe la conclusione più degna della stagione maschile individuale, in attesa della coda Davis di Lille. Un passo alla volta, però: domani sarà ancora tempo di semifinali, in cui Djokovic affronterà il giapponese Kei Nishikori, classificatosi secondo nell’altro girone.
Stasera il confronto tra Marin Cilic e Stan Wawrinka consegnerà ufficialmente il quarto nome al cartellone del sabato, designando l’avversario di Roger Federer. Al vincitore degli ultimi Australian Open sarà sufficiente aggiudicarsi tre game per staccare il biglietto: fin qui il croato ne ha raccolti sei in due incontri, dunque l’impresa di Stan non appare certo disperata. Se invece Cilic compisse l’impresa di prevalere lasciando all’elvetico un massimo di due giochi, sarebbe lui a passare. Niente più da fare per Berdych, il cui quoziente giochi (18-28) risulterebbe comunque più deficitario rispetto ad almeno uno degli altri.
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