TENNIS – Di Piero Vassallo
SINGAPORE. Una Caroline Wozniacki d’acciaio batte Maria Sharapova nel match d’esordio del White Group delle WTA Finals 2014. A Singapore, la danese si impone 7-6(4) 6-7(5) 6-2 in tre ore e tredici minuti, uscendo vincitrice sulla lunga distanza contro una russa fallosa, ma capace di restare aggrappata al match fino alla fine.
Per Wozniacki è il quarto successo in nove precedenti contro l’ex numero 1 del mondo, il secondo consecutivo dopo quello ottenuto allo US Open. E’ stata questa anche la sfida più dura fra le due: quasi tre ore e un quarto di gioco, 230 punti giocati, un distillato di tenacia, forza e intensità. Non siamo andati troppo lontani dalle oltre tre ore e mezza del secondo turno agli Australian Open fra Karin Knapp e la stessa Sharapova, che quest’anno ci aveva preso gusto, vincendo un’altra partita fiume a Stoccarda contro Lucie Safarova e collezionando dodici vittorie rimontando un set di svantaggio. Il risultato premia Iron-Wozniacki, più che mai in forma maratona, tornata ad esprimersi ad altissimi livelli se non addirittura meglio di quando guardava tutti dall’alto.
La numero 8 della classifica conferma la sua tradizione positiva nei primi match delle Finals: anche nelle tre precedenti partecipazioni aveva vinto la gara d’esordio del Round Robin e solo nel 2011 aveva fallito l’accesso alla semifinale. Sharapova parte male e nella storia delle WTA Championships le era successo solo nell’edizione del 2011, unica occasione in cui non riuscì a superare il girone, quando fu sconfitta da Sam Stosur e Na Li prima di ritirarsi dalla competizione. Avrà bisogno di tirar fuori tutto il suo carattere per riequilibrare le sorti di un gruppo adesso ancora più incerto, con la sola Agnieszka Radwanska che sembra essere un gradino sotto le altre.
E’ una sconfitta che peserà sulle gambe della russa, per tre ore costretta a rincorrere la danese e giunta poi totalmente scarica nelle ultime fasi del set decisivo. Wozniacki è sempre stata un passo avanti, già in apertura di partita con l’immediato 3-0 e tre palle del contro break annullate. Neanche recuperare lo svantaggio ha permesso alla siberiana di prendere in mano il gioco, gli errori gratuiti l’hanno accompagnata per tutto il match. Con fatica e salvando set point si è issata fino al sei pari e si è trovata avanti 4-2 nel tie break prima di subire un parziale di cinque punti consecutivi della Wozniacki sfoggiando anche recuperi in perfetto stile Nadal. Subito sotto di un break nel secondo parziale, Sharapova ha rischiato il tracollo sotto 2-0 e 15-40. Con un infinito spirito da combattente ha recuperato più volte, salvandosi anche quando l’avversaria ha servito per il match sul 5-3 e riequilibrando la situazione al tie-break vinto per 7-5. Non è stato un tie break di livello elevato, con errori marchiani da una parte e dall’altra. L’urlo bellico di Masha dopo il set point non è bastato a nascondere le difficoltà fisiche dovute alle tre ore di battaglia ed un rovescio lungo di mezzo metro ha concesso alla danese il break decisivo per il 4-2, quello che le ha definitivamente tagliato le gambe.
Wozniacki ha poi mantenuti saldi i nervi e sul 5-2 un nuovo break le è valsa l’intera posta in palio. La danese è apparsa, nonostante la lunga distanza, in una condizione fisica eccellente e una lucidità invidiabile, anche nei momenti più delicati e nonostante un paio di episodi che l’hanno visibilmente infastidita: prima un problema con i riflettori che ne disturbavano la visibilità, e poi l’episodio del dodicesimo gioco del secondo set, quando una palla abbondantemente fuori della Sharapova è stata giudicata buona dal giudice di linea e a nulla sono valse le proteste della danese, rimasta senza Challenge e impossibilitata a chiedere la verifica con occhio di falco. La vittoria di Caroline potrebbe anche essere un involontario aiuto all’amica Serena visto che solo Maria Sharapova potrebbe scalzare la statunitense dalla prima posizione in classifica mondiale, per farlo però sarà costretta ad arrivare in fondo sperando nell’uscita anticipata della rivale. Poco dopo la fine del match, su Twitter Serena ha mostrato tutta la felicità:
https://twitter.com/serenawilliams/status/524577003396022273
Nell’altro incontro di giornata Agnieszka Radwanska a sorpresa ha superato nettamente Petra Kvitova. 6-2 6-3 il punteggio in favore della polacca che con una facilità quasi inaspettata ha portato a casa un risultato per lei importantissimo perché al momento è in testa al girone (a pari punti con Wozniacki, ma ha vinto la sua partita d’esordio senza lasciare set per strada) e può guardare con più tranquillità alle prossime partite. Quella odierna, potenzialmente, era una delle sfide più difficili nel girone assieme a quella contro Sharapova, che però in carriera è già riuscita a superare e due anni fa, ad Istanbul, perse solo 7-5 5-7 7-5 concludendo quando lì erano le 2:30 del mattino.
Ci si attendeva di più da una Kvitova che nei precedenti era avanti 5-1 ma non è mai riuscita ad imporre un livello costante e nei suoi alti e bassi continui pagava la regolarità e la bravura tattica della sua avversaria, sempre pronta invece a darle fastidio. Solo in una circostanza, sul 2-2 nel secondo set, la ceca ha messo la testa avanti. Il suo break però è durato il tempo di un cambio campo ed appena ritornate a giocare Radwanska ha piazzato un parziale mortifero di quattro giochi consecutivi e stamparsi un sorriso enorme sul volto. La prima sorpresa di questo Master finale è ad opera sua.
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