TENNIS – DI DANIELE VITELLI – SINGAPORE – Resta ancora in corsa per le semifinali Serena Williams, che in poco più di un’ora demolisce Eugenie Bouchard. La nordamericana torna a casa senza vincere neppure un set nel torneo. Alla Williams serve, però, una mano da parte di Simona Halep per qualificarsi.
Si è concluso senza sorprese, con una mattanza, il penultimo match del Gruppo Rosso del Masters femminile in corso a Singapore. A Serena Williams è bastata una prestazione poco più che dignitosa per avere facilmente la meglio su Eugenie Bouchard, irriconoscibile in questo torneo e mai capace di mettere in campo una prestazione perlomeno sufficiente. Alla canadese servirà la pausa invernale per capire cosa si sia inceppato negli ingranaggi di quella che, nella prima parte della stagione, sembrava essere una macchina perfetta. Dopo l’exploit di Wimbledon, il livello di gioco della tennista di Montréal ha vissuto più di bassi che di alti, con 3 sconfitte al primo turno e la sola finale di Wuhan come risultato importante. Soprattutto a livello mentale è apparsa spesso scarica, timorosa e poco convinta. Probabilmente anche una predestinata come lei ha potuto subire la pressione della grandissima popolarità guadagnata non solo grazie alle vittorie ma anche al martellante battage pubblicitario di cui la Wta l’ha resa protagonista.
Dal canto suo Serena doveva oggi riscattarsi per l’opaca prestazione messa in mostra ieri contro Simona Halep. La tennista di Saginaw c’è riuscita, però, solo parzialmente. Anche nel match ordierno, di fronte a una tennista che ha opposto una flebile resistenza e che ha sbagliato tantissimo, la più piccola delle sorelle Williams non è stata capace di esprimere il suo tennis, sbagliando spesso negli scambi da fondo e palesando qualche insicurezza di troppo. Rispetto alla partita con la rumena, oggi ha però fornito un ottimo rendimento al servizio, colpo con cui spesso fa la differenza nei suoi match, ma ha confermato la lentezza negli spostamenti e incertezza nei colpi di chiusura. Ovviamente quello di oggi non è stato un test molto attendibile, ma, dovesse qualificarsi, Serena ha dimostrato di essere capace di migliorare il suo tennis, soprattutto quando si giunge alle fasi decisive di un torneo.
Davvero poco da dire sul match, praticamente senza storia dall’inizio alla fine. Solo nei primi due game, Eugenie è apparsa in grado di giocare alla pari, recuperando tre palle break nel primo gioco e procurandosene una nel secondo, sul servizio della Williams. Annullata quella chance, l’americana ha messo a segno un filotto di 11 giochi consecutivi, nei quali la Bouchard, troppo fallosa per poter competere al livello dell’avversaria, riusciva ad arrivare a 40 soltanto in due occasioni. Dopo averla vista negli altri due match del girone, non è stato davvero soprendente vederla giocare in maniera così disastrosa, lei che paga l’assenza di variazioni nel suo gioco e l’assenza di un piano B quando le cose non funzionano a dovere nel suo tennis fatto di anticipo e ricerca degli angoli. Giunta ad un passo dalla sconfitta, Eugenie ha avuto un sussulto d’orgoglio e ha incamerato il secondo game del match, aiutata anche da qualche errore di troppo della Williams. Troppo poco per riaprire l’incontro che si è chiuso puntualmente nel turno di servizio successivo dell’americana.
Alla luce del risultato odierno, il destino di Serena è nelle mani di Simona Halep, che deve conquistare almeno un set contro Ana Ivanovic per regalarle la qualificazione alle semifinali. Una vittoria della serba in due set nell’ultimo incontro del Gruppo Rosso qualificherebbe automaticamente la tennista di Belgrado che raggiungerebbe la Halep, già matematicamente sicura di avanzare alla seconda fase.
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