TENNIS – SINGAPORE – di PIERO VASSALLO – Simona Halep batte Eugenie Bouchard 6-2 6-3 e si porta al primo posto del Gruppo Rosso delle WTA Finals 2014 in virtù della migliore differenza game rispetto a Serena Williams.
Il “ballo delle debuttanti” sorride alla rumena che punta quantomeno ad eguagliare i risultati della connazionale Irina Spirlea, capace di raggiungere le semifinali delle Finals nel 1997 e nel 1998, quando ancora la formula del round robin non era stata introdotta. La numero 4 del mondo si dimostra più fredda e matura all’esordio assoluto al Master rispetto alla canadese, che ancora una volta viene tradita dalla tensione come già accaduto in situazioni di forte pressione. L’ennesima conferma che Eugenie Bouchard è umana e sotto la maschera glaciale nasconde tutte le paure e le insicurezze dei suoi 20 anni, una maschera che si scioglie quando il contesto assume una certa rilevanza. A Wimbledon, dopo aver giocato divinamente per due settimane, è franata sotto le bordate di Petra Kvitova e sotto il peso del vedere così vicino il piatto della campionessa.
Ancora più sconcertante la serata di Montreal: gli occhi del suo paese tutti su di lei e la voglia di scappare via il prima possibile dal centrale, il tutto sfociato nell’incredibile 6-0 2-6 6-0 in favore di Shelby Rogers. Ci è cascata di nuovo Eugenie, già dall’ingresso in campo il volto tiratissimo lasciava trasparire tutta la preoccupazione nel trovarsi in una situazione completamente nuova e di gran prestigio. Sono bastati i primi due game per capire come si sarebbe evoluta la cosa: break in apertura in favore della rumena e allungo immediato con due chance del contro break sprecate da Genie, il tutto condito da errori marchiani di quest’ultima. Aiutata dall’harakiri della Bouchard, è stato molto più semplice per la Halep prendere confidenza e sciogliere il braccio, dando ennesima prova della sua capacità chirurgica nel cogliere gli angoli del campo; il tutto reso ancora più facile dopo il doppio fallo dell’avversaria che le ha consegnato il 3-0 con doppio break di vantaggio. Incapace di reagire e di calibrare i proprio colpi, Bouchard è riuscita a evitare il cappotto allungando il set chiuso 6-2 dalla Halep in trentadue minuti.
La reazione in apertura di secondo set è durata appena due giochi: già nel terzo game è bastata la prima palla break e l’ennesimo dritto sparato via senza criterio dalla canadese per permettere alla rumena di prendere il largo e ipotecare il match. La Bouchard ha alzato bandiera bianca e solo un paio di sbavature dell’avversaria hanno reso il parziale meno severo di quanto già non fosse: 6-2 6-3 in 68 minuti con doppio fallo finale a concludere una serata da incubo.
Con questo successo Simona Halep “vendica” la sconfitta subita nella semifinale di Wimbledon, si porta in vantaggio 2-1 negli scontri diretti (aveva già vinto a Indian Wells), ma soprattutto fa un passo importante verso le semifinali. Con Serena Williams super favorita per il primo posto, le sorti del gruppo potrebbero decidersi nello scontro diretto fra Halep e Ivanovic, con l’erede di Virginia Ruzici nuovamente in condizione dopo una seconda parte di stagione sottotono. Arrivata a un solo passo dalla vetta della classifica WTA, Simona Halep ha avuto un calo evidente a partire dai tornei estivi americani: da Cincinnati a Pechino il bilancio è di sette vittorie e cinque sconfitte, mai oltre i quarti di finali, numeri totalmente in contraddizione con quelli dei primi sei mesi. Comprensibile che abbia pagato la stanchezza fisica e soprattutto mentale causata dalla prima vera stagione da top player.
Situazione analoga sta vivendo Eugenie Bouchard che vede complicarsi il suo cammino verso le semifinali: a meno di cervellotiche combinazioni di risultati, sarà costretta a vincere i prossimi due match del girone per superare il turno. Persino lei, ambiziosa e apparentemente imperturbabile, deve fare i conti con tutte le fragilità dei suoi vent’anni.
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