TENNIS – Dalla nostra inviata a Singapore Angelica Fratini.
Ci sono vari modi di assistere ad una conferenza stampa delle otto tennista qualificata alle Wta Finals. Ci si può concentrare su quello che dicono e spesso in queste occasioni le frasi non brillano per originalità. Oppure ci si può concentra su cosa fanno mentre ascoltano la domanda e quando rispondo.
Caroline Wozniacki guarda il giornalista con un sorriso che sembra ritoccato con Photoshop e poi stampato. Quando risponde alla domande, invece gira e rigira uno dei suoi anelli. Gli esperti del linguaggio non verbale hanno due teorie: lo fa per allentare la tensione mentre altri dicono che sia carenza di affetto. Visto quanti anni sono che parla con i media sono più propensa a credere che abbia finito le scorte di Nutella.
Aga Radwanska osserva fisso chi fa la domanda annuendo. Poi, quando risponde guarda prima dritto il suo interlocutore e subito dopo l’unico granello di polvere che si è posato sul tavolino, poi l’interlocutore e poi il granello di polvere e così via fino alla fine della risposta. Sembra abbia quasi un conto in sospeso come quel unico granellino. Un giorno potremmo vederla tirare fuori il panno ‘Swiffer cattura polvere’ per regolare i conti.
A Genie Bouchard sembra quasi che da piccola qualcuno le abbia urlato nel orecchio «Ehi tu! Spalle in fuori, pancia in dentro!» La canadese ha una postura da stoccafisso per quanto è bloccata. Quando risponde si gira leggermente verso la persona a cui parla e poi torna al centro come se avesse una molla. Uno stoccafisso a molla. Una cosa così non la trovate nemmeno al Ikea, puro Canada al 100%.
Di Ana Ivanovic puoi dire molte cose ma non che non creda in quello che dice, o meglio sembra quasi che voglia convincere se stessa con le sue risposte sempre lunghissime. Capisci che sta per arrivare alla conclusione quando inizia a fare incessantemente di sì con la testa, come se si incoraggiasse e si dicesse «Brava Ana brava, hai risposto bene».
Simona Halep si siede e tiene le braccia incrociate appoggiate al tavolo. Sembrano quasi incollate lì. Il busto leggermente piegato in avanti verso il microfono. L’effetto complessivo sembra quasi voglia sfidare tutti: ”Dai, va bene, forza parliamo”. Insomma la Halep è una ragazza tranquilla ma sotto la cenere è pronta a sfidare il mondo. Come a dire: ma chi, io numero uno? Ma no, c’è la Williams”. Serena, dammi retta, non ti fidare!
Petra Kvitova ascolta, piegando leggermente la testa e quando risponde tende a fare delle alzatine di spalle. Come a dire le cose stanno così, pazienza non ci si può far nulla. Insomma la ceca da sempre l’impressione che se cade il mondo lei si sposta… ma senza troppa fretta.
Serena Williams è sempre molto controllata. Le mani sempre sotto il tavolo. Anche perché le bugie si dicono meglio con le mani nascoste. Cerca di non mostrare emozioni, voce a volte monotono e portamento rigido. Anche se di tanto in tanto anche la statua Serene si getta i capelli indietro, con un secco gesto delle mani oppure con un morbido movimento del collo. Veloce verifica sul dizionario della comunicazione non verbale e l’esperto decreta che Serena in un certo senso vuole sedurre il suo interlocutore. A Serena in fondo piace piacere, no? Va bene, ma l’esperto ha messo in conto la massa enorme di capelli della Williams?
Maria Sharapova ascolta la domando, ogni tanto sottolinea l’ascolto con un suono come a dire “Ok, adesso dove vuoi andare a parare? Poi anche lei ogni tanto gioco con gli anelli. Ma di tutte è quella che gesticola di più. Anche se i movimenti rimangono nello spazio delle spalle. Usa le mani per sottolineare un concetto, una situazione. No, lei non risponde, lei dirigere la risposta. Oddio, spesso non solo la risposta ma proprio tutta la sua intervista. Arriva, tutti fanno silenzio, lei alza lo sguardo, i giornalisti-musicisti attendono e con un leggero cenno, da il via alla musica.
Insomma a volte il silenzio può essere più eloquente delle parole. Ma devi a vere un telecomando per togliere l’audio.
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