TENNIS – SHANGHAI. Incredibile, ma vero. Fabio Fognini è stato eliminato al primo turno del Master 1000 di Shanghai dal semisconosciuto cinese Chuhan Wang, in tabellone grazie ad una wild-card perché ad oggi il suo ranking è n.553 al mondo.
Una sconfitta che lascia tanta amarezza, un 7-6(5) 6-4 che non può non essere considerata una vera e propria disfatta soprattutto se si considera che l’avversario più alto in carriera sconfitto dal cinese, prima di oggi, era il giapponese Suichi Sekiguchi (n.262 del mondo).
Come se non bastasse questo a rendere impietosa la sua prestazione ci si è messo il folle comportamento (a cui ormai ci ha tristemente abituato) a macchiarlo di vergogna: dopo la stretta di mano a fine match ha spintonato Wang con il braccio per poi mostrare il dito medio al pubblico presente sugli spalti al momento dell’uscita. Ormai riesce difficile parlare di occasione persa, perché è solo l’ennesima prova di un giocatore che più parla di lavorare sul proprio carattere perché lo promette alla famiglia o alla fidanzata e più ricade nell’errore. Sembra così lontana quella domenica di Aprile quando illuminò Napoli e tutta l’Italia con la vittoria su Andy Murray, sembrano lontani i fiumi d’inchiostro che si sono spesi per esaltare le sue gesta e spingerlo il più possibile verso il sogno chiamato top-10. Forse oggi si è toccato il punto più basso ed a ventisette anni ormai è difficile pensare che il ligure possa d’un tratto diventare un atleta più “quadrato”. Il tempo scorre e tanta acqua è passata sotto i ponti. La pazienza ed i crediti di tanti suoi tifosi sono ormai esauriti, come le sue chance di raddrizzare la sua immagine, sempre più macchiata da gesti deprecabili come quello avvenuto al termine della partita contro l’incredulo Wang, acclamato dal pubblico locale come un eroe. Lui sì che può sorridere, per Fognini invece è l’ennesima sconfitta sotto l’aspetto della persona.
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