TENNIS – Dalla nostra inviata a Bercy Valentina Clemente
Essere campioni non è facile, perché il diritto all’errore non è concesso, soprattutto ad alti livelli. Ogni azione, ogni risultato non all’altezza delle attese viene punito con analisi e critiche spesso superficiali. In questo contesto Andy Murray ha voluto polemizzare in maniera bonaria, con una dedica speciale in camera (‘una stagione nera’), verso coloro che avevano bollato il suo anno con una nota negativa.
E’ duro tornare ad alti livelli dopo un qualsiasi tipo d’infortunio e non bisogna dimenticare che Murray ha subito un intervento alla schiena che, per uno sportivo, può essere sempre delicato a più livelli, quindi l’aver conquistato ancora una volta l’accesso al Masters di fine anno è sicuramente un successo da cui ripartire per la prossima stagione, nonché un segno di maturità.
«E’ di sicuro un momento importante – ha affermato Andy – dagli Us Open in poi, piano piano, mi son sentito meglio e questo mi ha aiutato ad arrivare fino a qui. Sono contento, soprattutto perché lo scorso anno a causa dell’operazione avevo perso tutta la stagione indoor che adoro. Le ultime due settimane sono state decisamente dure, ma ora sono ripagato dal risultato».
«Sono cresciuto giocando nei campi coperti – ha proseguito Murray – quindi questa e’ la mia superficie naturale. Mi piace questa parte della stagione perché all’interno delle arene l’atmosfera e’ più carica, ma e’ chiaro che dipende anche da dove giochi e contro chi giochi, quanto la gente e’ vicina al campo. In Francia l’aria è sempre elettrica, soprattutto quando ci sono i francesi sul rettangolo di gioco».
Analizzando poi da vicino il suo anno e l’accesso alle Finals di Londra, lo scozzese ha aggiunto: «E’ stato un anno difficile, ma non un anno negativo perché tornando da un’operazione alla schiena nulla poteva essere predetto. E’ stato un anno buono, non il mio migliore ma non posso dire che sia stata una stagione da dimenticare al contrario posso esserne complessivamente soddisfatto».
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