TENNIS – Di Diego Barbiani
BASILEA. Il nome è di quelli costruiti su misura per riproporlo in mille versioni. Il bello è che il ragazzo è pure forte, fortissimo: diciassette anni e già una luce fulgida nel panorama tennistico maschile, oggi Borna Coric ha costruito una vittoria speciale battendo sul campo centrale di Basilea Rafael Nadal 6-2 7-6(4) ed approdando in semifinale per la prima volta in carriera nel circuito Atp.
Per le statistiche, è la seconda volta in stagione che perde da un teenager terribile dopo l’ottavo di finale a Wimbledon contro Nick Kyrgios, ma a confronto con quella giornata ci sono tante differenze: fresco di forfait a Parigi-Bercy, lo spagnolo nel primo set era l’ombra di se stesso, tanto che è stato ad un passo dal subire un 6-0 che avrebbe avuto il sapore di evento storico.
Il croato ha mantenuto il servizio a ritmo elevato e con il dritto creava sempre enormi problemi. Vedere però un Nadal che dopo due colpi arrivava in difficoltà sulla palla e si limitava a rigiocare il colpo era sintomatico delle difficoltà ma soprattutto dell’incapacità di opporre un’idea di gioco che lo aiutasse a venir fuori da una situazione che si faceva di minuto in minuto sempre più complicata. Coric si è trovato anche sul 5-0, con la possibilità di servire per un clamoroso “cappotto”, ma la seconda opportunità per chiudere è stata quella decisiva.
Nel secondo set Nadal ha provato qualche soluzione più offensiva. Il dritto, quando colpito con una certa accuratezza, riusciva a tirarlo fuori da alcune situazioni complicate e si è affidato soprattutto a quello, nonostante i quasi trenta gratuiti totali con quel colpo, per prendere in mano il gioco almeno nei suoi turni di battuta. Il suo problema era che dall’altro del campo c’era un giocatore che non accennava a scendere come rendimento e più passavano i game e più mostrava colpi ed una sicurezza sbalorditiva. E’ capitato spesso che si trovasse 30-30, ha anche fronteggiato una palla break sul 3-4, eppure non ha mai tremato e scaraventava giù prime di servizio potenti, precise, spesso ingiocabili.
Con il passare dei minuti, entrati nella zona calda, avvertiva che aveva l’opportunità di portare a casa un risultato incredibile e passo dopo passo, punto dopo punto, usciva fuori tutto l’atteggiamento da teenager con sguardi quasi posseduti da uno spirito ultraterreno o saltelli ed esultanze frenetiche di chi è sempre più teso. Ha combattuto anche contro la propria mente, si sarà ripetuto diecimila volte al minuto di non perdere la concentrazione ed al tie-break è stato perfetto non cedendo mai un punto al servizio e sfruttando al massimo quel dritto steccato di Nadal.
Alla fine è stato un trionfo con il pubblico tutto in piedi ad osannarlo e lui che incredulo si guardava intorno senza sapere come reagire. Ha battuto Nadal, lui che un anno fa girava ancora nei tornei junior. Da lunedì sarà almeno n.93 del mondo e chissà che la sua favola non possa terminare proprio ora. Borna sembra non conoscere i propri limiti. Non svegliatelo, continuate a canticchiare la sigla di Jeeg Robot d’acciaio. Magari anche questo croato, un giorno, diventerà un supereroe.
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